Il fatto è che la nostalgia è una cosa molto personale. Anche quando sembra che abbiamo tutti nostalgia della stessa cosa (e guardando instagram si potrebbe anche credere: gli anni 80, il vintage, i giochi della nostra infanzia, le serie tv degli anni 90, i film di una volta, le attrici iconiche…), in realtà nello specifico ognuno dà un volto tutto particolare e personale ad ogni cosa. I ricordi hanno questa caratteristica che se li guardi da fuori sembrano momenti banali, senza importanza e nemmeno particolarmente fotogenici (soprattutto per quelli di noi che hanno tutta una vita pre- social media), ma quando sono i tuoi, quei piccoli frammenti di banalità hanno una potenza psicologica che riesce a superare spazi fisici e temporali.
Nel mio caso, poi, i miei ricordi d’infanzia in Liguria si mescolano a quelli delle estati da ragazza e poi di adulta con piper-marito e un giorno si intersecheranno anche a quelli dei miei figli…
La vista della buganvillea viola e del mare blu appena aperte le finestre al mattino, la colazione in piazza guardando la vita che scorre lenta, attraversare la piazza cotta dal sole per andare a prendere il giornale, la focaccia col cappuccino, il gelato alla menta di Carlin, l’aperitivo al Van Gogh, il rumore dei sandali sulle pietre del budello, il mercato dei contadini con quella frutta e quella verdura che non sembrano neanche vere, la pasta col pesce alla Grotta, la sensazione di mettersi un costume asciutto sulla pelle ancora fresca dopo aver nuotato in mare, la scala infinita per risalire a casa dopo una giornata in spiaggia, il ghiacciolo blu all’anice che si scioglie nel caldo estivo e ti cola fino ai gomiti rendendo tutto appiccicoso, le librerie che per qualche motivo qui amo particolarmente, le gite in Costa Azzurra, le corse in motorino col mare sempre da un lato, gli onnipresenti pini marittimi e il glicine che si arrampica sulle case…
Oggi ho realizzato una cosa che mi ha quasi causato una mini crisi di panico. Ho realizzato che è praticamente un anno che non torno in Italia. A casa. Sì perché casa mia sarà anche questa (Amburgo) da ormai 12 anni, ma sarà sempre anche quella da cui vengo, che mi ha cresciuta, che mi ha resa chi sono. Per la precisione, quando verso fine aprile torneremo in Italia, lo faremo dopo un anno esatto dall’ultima volta che ci siamo stati, ossia alla fine del nostro viaggio in Campania, quando siamo passati dalla Liguria prima di tornare in Germania. Ad aprile rivedrò alcuni amici e parenti che non vedo da un anno. UN ANNO. non sono mai mai mai stata così a lungo senza tornare a casa, senza vedere gran parte dei miei parenti e dei miei amici. E’ una consapevolezza che mi fa girare un po’ la testa se ci penso.
Questa cosa di avere nostalgia dell’Italia e al contempo stare bene dove si sta è una sensazione che probabilmente accomuna molti di quelli che come me vivono all’estero. Però un anno è francamente molto, troppo lungo e io già da un po’ ho talmente voglia di tornare, che mi sono fatta talmente tanti film mentali e programmi di quello che voglio fare, che dovrei stare in vacanza almeno sei mesi per fare tutto.
Un po’ è comunque meglio di niente, quindi comincia il conto alla rovescia… -46 giorni al rientro…
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