Pensavo che, all’arrivo della primavera, finalmente avremmo smesso di ammalarci tutti a ripetizione in casa Piperpenny, ma mi sbagliavo. Ultimamente quindi, uscendo poco e facendo poche cose, sto conducendo una vita piuttosto monotona, eppure ho comunque un paio di nuove cose da cui proprio non riesco a separarmi. Eccole.
UNO // Fazzoletti di carta riciclata – Budni. Come accennavo, siamo stati malati tutti quanti diverse volte quest’inverno, fino letteralmente ad oggi. Non credo di aver mai comprato tanti fazzoletti in vita mia. Non solo non posso permettermi di uscire senza fazzoletti, mai, da mesi ormai, ma ho anche la casa disseminata di scatole di fazzoletti di carta. Mi rendo conto che, per una che cerca di limitare il più possibile il proprio impatto sul pianeta, questo non sia un comportamento niente affatto ecologico, ma se usassi dei fazzoletti lavabili di cotone (come quelli che usavano i nostri nonni), che sarebbe la scelta migliore in teoria, ne dovrei avere in casa a centinaia e me ne dovrei portare dietro a decine e sinceramente sono troppo ingombranti, soprattutto se nella borsa hai già biberon, ciucci, pannolini, salviette, snack, macchinine… E poi dove metterei quelli usati? In borsa?? Per non parlare di tutte le lavatrici che dovrei fare… Almeno quelli di carta li posso buttare subito dopo averli usati. Insomma, purtroppo per me i fazzoletti di carta sono un male inevitabile. Qualche tempo fa, però, da Budni (catena tedesca di “drugstore”) ho trovato finalmente dei fazzoletti di carta riciclata, sia in versione scatola che in versione pacchetti. Nel caso della scatola, sia la confezione che i fazzoletti stessi sono di carta riciclata; purtroppo nel caso dei pacchetti, i fazzoletti sono sì di carta riciclata, ma purtroppo sia ogni singolo pacchetto che la stecca di pacchetti sono avvolti nella plastica… sarebbe molto meglio se si sostituisse anche questo con della carta riciclata, ma va beh, un passo alla volta, è già qualcosa. Questo mi ha alleggerito almeno un po’ la coscienza. Sono diventati per me un acquisto assolutamente irrinunciabile – almeno fino a quando qualcuno non inventerà una soluzione ancora migliore o, ancora meglio, smetteremo tutti di ammalarci finalmente.
DUE // Dischetti di cotone riutilizzabili. Questa è una soluzione che finalmente ho trovato ad un problema simile a quello precedente: per mettermi il tonico sul viso, mattina e sera, ho sempre usato dei normali dischetti di cotone usa-e-getta, fino a quando mi sono accorta dell’inquinamento che stavo producendo usando almeno un dischetto la mattina e uno la sera ogni singolo giorno della mia vita. E mi sono sentita un po’ male. Per un po’ ho usato un panno di cotone, ma non era particolarmente pratico né piacevole. Alla fine ho acquistato dei dischetti di cotone lavabili e riutilizzabili (dopo aver visto per mesi e mesi la pubblicità su instagram), anche se ero un po’ dubbiosa sull’effettiva efficacia e invece ora non ne posso più fare a meno! Sono di cotone, sia l’esterno che la sottile imbottitura, sono morbidissimi e piacevolissimi. In realtà nascono come dischetti di cotone struccanti, che struccano solo con acqua tra l’altro, ma io per struccarmi solo con acqua uso il mio panno in microfibra, quindi questi non li suo per struccarmi, bensì solo per mettere il tonico. Sono dieci dischetti e li ricevi con un sacchettino per lavarli. Io faccio così: li tengo in un contenitore di vetro sul lavandino, ogni volta che ne uso uno poi lo metto nel sacchetto apposito, che tengo nell’armadietto del bagno, e quando è quasi pieno butto il sacchetto in lavatrice con i bianchi e voilà, il giorno dopo li ho tutti puliti e riutilizzabili e non produco inutile spazzatura. Sono soddisfattissima! (Li trovate qui. Esistono anche di bambù.)
TRE // Tidying up with Marie Kondo – Netflix. Essendo un’adepta (con variazioni personali sul tema) del metodo Konmari, non potevo lasciarmi scappare la serie con la maniacale ma sempre utile Marie Kondo in persona. Questa serie fa vedere il metodo Konmari in azione. Non lo spiega bene come il libro, perché altrimenti ogni puntata sarebbe lunghissima e noiosa e poi nessuno comprerebbe più il libro. Però per chi lo ha letto è molto utile vedere le fasi del metodo in azione: è un accompagnamento visivo a quello che si è imparato. Per chi non ha letto il libro, invece, la serie è godibilissima lo stesso, ma soprattutto credo farà venire voglia di leggere il libro e mettersi a fare ordine in casa… tipo immediatamente! E’ praticamente un porno per chi, come me, ha il pallino (anche solo teorico – soprattutto se si hanno figli) di mettere ordine. Guardatela!
QUATTRO // Kellogg’s Crunchy Nut. Non sono una grande fan del fare colazione con latte e cereali – anzi non sono una fan del latte e cereali in generale, a prescindere dal momento della giornata in cui si mangino. Innanzitutto il latte freddo… meh. Il latte caldo con i cereali li rende subito una pappetta molle e collosa, quindi no. Insomma, latte e cereali non è una combinata che fa parte della mia vita, infatti non li compro quasi mai e quelle pochissime volte di solito si tratta dei Coco Pops – ma qualcosa come una volta ogni due anni eh. Di recente, però, al supermercato mi è caduto l’occhio su questa confezione che non mi sento di definire propriamente minimale, ma è di certo infinitamente meno caotica delle normali confezioni di cereali. La definirei quasi vintage. E poi la foto di quella tazza di cereali è talmente appetitosa che sì, lo ammetto, ho comprato un prodotto solo per la confezione (come se fosse la prima volta poi!). La buona notizia è che sono effettivamente buonissimi, tanto che sono quasi un’abitudine quotidiana e sto per ricomprarli. Ora che ci penso, mi sa che non è una buona notizia proprio per niente, visto che in generale non ho certo bisogno di ingerire ulteriori calorie e zuccheri, ma tant’è.
CINQUE // Quaderno “1000 places to see before you die”. Il libro con questo stesso titolo è piuttosto famoso nella letteratura di viaggio. Io l’ho comprato anni fa, più come ispirazione che come effettiva “lista della spesa” di posti da vedere, ovviamente. Ad un certo punto è stato messo in commercio anche il quaderno con lo stesso titolo (che io mi sono subito accaparrata) dove poter annotare i propri “mille posti da vedere prima di morire”. Anche questo l’ho comprato anni fa, ma non l’ho mai veramente usato, soprattutto perché io e piper-marito abbiamo sempre avuto l’abitudine di decidere le mete dei nostri viaggi in modo piuttosto spontaneo letteralmente alcuni giorni prima della partenza, piuttosto che avere un elenco da spuntare. Sicché il quaderno in questione è stato letteralmente anni a prendere polvere nella mia libreria. In questo periodo della mia vita in cui per un mix di motivi non stiamo viaggiando – ma stiamo iniziando a pensare di ricominciare presto – mi è ricapitato tra le mani mentre sistemavo la libreria e ho pensato che se non posso viaggiare fisicamente, posso almeno farlo con la fantasia… e con i progetti. Mi sto quindi accingendo a compilare la mia personale lista di posti che vorrei proprio vedere nella mia vita. Naturalmente ho già svariate idee… voi avete consigli? Cosa vorreste assolutamente vedere?? (Lo trovate qui, invece qui il libro originale e qui il libro in italiano)
Anche voi avete delle cose da cui non riuscite a separarvi al momento?
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