L’ING è romantico a modo suo. Questo suo modo non prevede fiori nel pacchetto carinerie riservate alla moglie. Mentirei però e non gli renderei onore se non sottolineassi in quanti altri modi mi fa percepire di essere amata. Per esempio mi sbuccia la frutta, e Dio solo sa quanto questo sia importante.
Detto questo, in 15 anni che stiamo insieme mi ha regalato un mazzo di rose.
La flower manager di casa sono io insomma, e soprattutto da quando sono rimasta a casa per la maternità ho iniziato ad apprezzare in particolar modo di avere dei fiori freschi in giro.
Mettono allegria, fanno colore e arredano. Da quando ho ripreso a lavorare è sempre più improbabile per me trovare il tempo di andare dalla mia fiorista di fiducia, ecco perché ho trovato geniale la nuova start up Colvin che ha inventato questa idea di fiori dal produttore a domicilio mediante e-commerce, con anche la possibilità di sottoscrivere degli abbonamenti. (Qui la pagina italiana, qui quella tedesca)
C’è una vasta scelta di mazzi, arrivano a casa in una scatola con biglietto e ci sono spesso promozioni (tra cui offerte su vasi, a volte proprio spediti in omaggio).
Insomma una meraviglia. Li ho ordinati e ricevuti un venerdì, lo stesso giorno in cui l’ING è tornato a casa con il secondo mazzo di fiori della nostra vita e lo sguardo sbigottito di chi, osservando il vaso già popolato, ha pensato “col cavolo che ci sarà mai un terzo”.
La (mia) vita è così, semplicemente surreale.
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