Titolo: Il censimento dei radical chic
Autore: Giacomo Papi
Anno: 2019
Editore: Feltrinelli
Questo sarebbe un libro molto divertente nella sua incredibile assurdità, se non fosse così terribilmente, agghiacciantemente (non esiste, lo so) realistico. Anzi no, non realistico. Molte delle cose assurde descritte nel libro stanno succedendo, se non sono già successe.
Il censimento dei radical chic immagina un’Italia trascinata nella rabbia e nell’odio dalla gente comune, aizzata e manipolata da un Primo Ministro scaltro e avido di potere, che ne sfrutta le paure e le speranze e – soprattutto – l’ignoranza. Il clima di “incattivimento” (non esiste nemmeno questa, lo so) della “gente comune” nei confronti degli intellettuali – guardati con sospetto e malafede e visti come nemici della verità – sfocia in atti che superano la violenza virtuale del web, per diventare gesti concreti e feroci, eppure totalmente giustificati dagli organi al potere. Un’Italia in cui il “se la sono cercata” non solo non è punito, ma è del tutto approvato.
In realtà non è tutto così cupo, anzi è pieno di assurdità e piccoli dettagli che fanno ridacchiare.
L’idea dell’istituzione di un Ministero dell’Ignoranza, per esempio, ti fa sghignazzare… fino a quando ti rendi tristemente conto che in realtà esiste già.
E’ un libro, insomma, che provoca alternativamente ilarità e depressione. Che detto così, mi rendo conto, non invoglia molto a leggerlo, invece è un’ottima lettura – esilarante e feroce – per riflettere, ma anche solo per stare a vedere se nei prossimi anni arriveremo davvero a tanto. Il censimento dei Radical Chic è un romanzo che dovrebbe essere letto da tutti.
Insomma, consiglio di leggerlo finché è ancora fiction e nella speranza che lo resti e non diventi un testo di storia…
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Per altre recensioni di libri potete guardare la mia pagina relativa.
3 Comments
Ciao, non ho letto questo libro, ma dalla tua descrizione sembra proprio che parli dell’Italia dei nostri giorni, quanta tristezza!
L’ho letto anch’io, è un libro che scorre veloce, e ti strappa qualche sorriso amaro. Pullula di situazioni grottesche: le finte correzioni del testo, il ministro che va al cinema d’essai di nascosto, il registro delle parole bandite… tanti spunti di riflessione! Ciao ciao.
Ho trovato le correzioni del testo un espediente geniale.