Dopo aver visto questo film e conseguentemente aver letto questa serie di libri* (possiamo chiamarla trilogia?), sono stata letteralmente per mesi in un “Singapore state of mind”, tanto che uno dei miei ultimi #whereidratherbe era dedicato proprio a questa incredibile città asiatica.
Quando con piper-marito di recente si chiacchierava di quale sarebbe la prima meta in Asia da fare con i bambini (sarà anche che qui oggi è un giorno di festa, quindi c’è un’atmosfera un po’ vacanziera), la riposta più logica sarebbe stata proprio Singapore e non solo perché negli ultimi mesi è stata spesso nei miei ricordi, ma soprattutto perché, essendo la città asiatica senza dubbio più moderna, pulita, sicura e “occidentalizzata”, è certamente una meta facile (in rapporto ad altre zone dell’Asia) da fare con dei bambini piccoli.
E quindi io, senza indugio, ho risposto “Hong Kong!”. D’altronde la coerenza non è mai stata una delle mie doti migliori. Il fatto è che, benché in entrambi i casi siano passati molti anni, Il viaggio a Singapore è più recente di quello a Hong Kong, avvenuto ben nove anni fa. E’ insomma quasi un decennio che desidero tornare a Hong Kong, che per me ha anche una carica emotiva piuttosto forte, visto che è stato il mio primo viaggio nella mia amata Asia.
(Vi prego di scusare la qualità delle foto, ma nove anni fa non possedevo ancora la reflex, né uno smartphone e le piccole macchinette fotografiche digitali allora non avevano la qualità che hanno oggi, soprattutto per le foto notturne)
Ricordo la mia meraviglia nel vedere edifici tipici e tradizionali stagliarsi sullo sfondo dei grattacieli più moderni (vista piuttosto comune in realtà nelle metropoli asiatiche, ma per me era la prima volta)…
…nell’ammirare i dettagli dei templi buddisti…
…nel gustare la mia prima esperienza di dim sum…
…nello scoprire piccolissimi luoghi di culto saturi di incenso nascosti tra le scale dei mercati e tra i centri commerciali…
Ricordo lo stupore di scoprire questo ristorante pazzesco, dopo esserci trovati in una via buia, deserta e anonima ed essere sicuri di essere finiti nel posto sbagliato.
Non sono certa che Hong Kong sarà la nostra prima meta in Asia con i bambini, ma sono certa che un giorno ce li porterò.
Un altro posto del mondo dove voglio assolutamente portarli è la Cambogia, in particolare la zona di Angkor, ma in questo caso devono essere molto più grandi perché voglio che capiscano davvero quello che stanno vedendo e vivendo.
*Nota a margine: ho sentito critiche alla traduzione del titolo “Asiatici ricchi da pazzi”, che però è finalmente la traduzione corretta (bravi!!) e non una versione maccheronica tipo “Asiatici pazzi e ricchi” come era l’adattamento del titolo del film (buuuu). E’ quindi un titolo che apprezzo particolarmente perché non capita spesso che ci azzecchino.
Qui sotto trovate i primi due titoli in italiano (il terzo sembra non essere ancora stato tradotto purtroppo), li consiglio caldamente per una lettura da spiaggia…
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Anche in versione Kindle:
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Qui invece la trilogia completa in inglese:
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