Se mi seguite su instagram, sapete che alcune settimane fa sono stata a Sylt per una mini-vacanza di piper-famiglia. Erano anni che non ci tornavo e nel momento stesso in cui ho messo piede sull’isola, mi sono resa conto che dovremmo andarci molto, molto più spesso, perché è veramente un posto meraviglioso a sole tre ore di strada da casa.
Qui ci sono i post che ho pubblicato in passato, comunque per farla breve Sylt è un’isola che fa parte della Germania e che geograficamente si trova al largo delle coste della Danimarca, subito oltre il confine. Per raggiungerla ci sono due modi: o si arriva in Danimarca e si prende il traghetto, oppure si prende il treno (anche con la macchina se si vuole) da Niebüll sulla costa tedesca. La caratteristica di quest’isola sono certamente le dune di sabbia, in alcuni casi coperte di ciuffetti di vegetazione all’esterno e poi “bucate” dal vento e piene di sabbia all’interno, che formano in questo modo dei naturali ripari dal vento. Ci sono però anche tratti di costa che finiscono in scogliere a picco sulla spiaggia (come il famoso Rotes Kliff a Kampen). L’intera isola, inoltre, è ricoperta di cespugli di rose selvatiche, che nella bella stagione avvolgono tutto di un profumo divino.
A livello naturalistico Sylt ricorda tantissimo la zona degli Hamptons negli Stati Uniti, tanto che il film “The Ghost Writer” del 2010 (titolo italiano: “l’uomo nell’ombra”) con Ewan McGregor e Pierce Brosnan, che è ambientato negli Hamptons (per la precisione sull’isola di Martha’s Vineyard), è stato interamente girato a Sylt perché il regista – Roman Polanski – non può entrare negli Stati Uniti.
L’architettura, invece, è quella tipica del nord della Germania, con le case tradizionali dal tetto spiovente fatto di reet.
Un altro paragone tra Sylt e gli Hamptons è che entrambi i posti sono considerati luoghi di vacanza un po’ snob, una villeggiatura da ricchi, diciamo. Se è vero che a Sylt ci sono tutte le boutique dei maggiori stilisti, la strada con le case più costose di tutta la Germania e molte celebrità hanno casa qui, va anche detto però che è del tutto possibile evitare queste zone e farsi una vacanza normale, incentrata sulla natura, vista anche la presenza di campeggi e appartamenti e B&B del tutto normali.
Un luogo, però, che nonostante sia effettivamente ricco e snob, io consiglio di non evitare assolutamente, è il villaggio di Keitum, il quale secondo me può vantare (oltre a boutique eleganti e ristoranti stellati) la migliore architettura tipica e meglio tenuta dell’isola, stradine deliziose nella natura, tombe vichinghe a picco sul mare, una originale casa frisone datata circa al 1600 d.C. e tenuta benissimo e il museo dell’isola, il cui ingresso è costituito da due ossa mandibolari di una balena che si è arenata qui e che non sono riusciti a trasportare in mare in tempo purtroppo (è una storia triste, però l’ingresso del museo è di grande effetto). Secondo me vale assolutamente la pena di prendersi un’intera giornata per visitarla e per andare a zonzo senza meta in quelle strade meravigliose. Se si arriva in autobus o in auto, all’ingresso del paesino ci sono sia un parcheggio che la fermata. Scendete/parcheggiate lì e fate tutto il resto a piedi. Il modo ideale di visitare Sylt, secondo me, è in bicicletta, per vivere appieno le bellezze della natura. Anche in questo caso, però, io consiglio di parcheggiare le bici da qualche parte e visitare Keitum a piedi, con calma e attenzione, perché ne vale la pena.
E ora ecco una carrellata di foto di Keitum…
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