Di recente ho letto un articolo sul sito di Garance Doré, in cui si parlava di una specie di “momento di svolta dello stile” legato ai film. In quell’articolo diverse donne hanno risposto alla domanda “qual è stato il momento in cui, guardando un film da ragazzina/adolescente, un personaggio femminile ti ha colpito talmente da diventare il tuo punto di riferimento non solo per lo stile estetico da adottare, ma anche per la donna da diventare?”. Le risposte sono state le più disparate, ma tutte hanno saputo rispondere.
Da allora ho continuato a pensarci, perché la mia prima reazione è stata: non mi è mai successo. Ci ho pensato e ripensato e saprei nominare diversi film che da ragazzina mi hanno profondamente colpito per un motivo o per un altro (Il tempo delle mele, Dirty dancing, ecc…), ma nessuno che mi abbia mai fatto dire “voglio essere lei!”.
Continuando a rimuginarci, mi sono resa conto che questo non è del tutto vero. In effetti negli anni ho immagazzinato nel mio subconscio dei modelli di riferimento stilistico e di vita, ma non è successo all’improvviso come l’accensione di una lampadina e non mi è successo proprio da adolescente…
Se devo individuare il mio primo modello di riferimento (ai tempi ancora parzialmente inconsapevole) di quando ero più giovane, questo – mi sono resa conto – è senza ombra di dubbio Rory Gilmore della serie tv Gilmore Girls (Una mamma per amica, andata in onda dal 2000 in poi, quindi io in realtà andavo già all’università o stavo per). Se faccio un’attenta analisi dell’influenza che questo personaggio ha avuto su di me, devo ammettere innanzitutto che io volevo possedere tutto quello che indossava. Una particolare fissazione per me erano i suoi cappottini. In particolare l’abbinata abitino a fiori + cappottino pastello o neutro, che lei sfoggiava soprattutto per le mitiche cene del venerdì sera dai nonni, mi accompagna tutt’oggi (quasi 20 anni dopo, a 37 anni suonati) quando mi devo “vestire bene”. Mi sono resa conto, però, che c’è più di questo: io non volevo solo vestirmi come Rory Gilmore, io volevo in qualche modo essere lei, ovvero possedere una certa gamma di caratteristiche e di valori. Alla luce di questo e anche rileggendo con attenzione le risposte delle donne di quell’articolo, credo di aver capito che quando un personaggio ci colpisce così tanto – come è successo, immagino, un po’ a tutte – la cosa non sia banalmente legata allo stile, ma qualcosa ci tocchi più in profondità. In qualche modo nel tale personaggio riconosciamo parzialmente noi stessi e anche dei valori che per noi evidentemente sono importanti e che vogliamo coltivare. E’ questo, secondo me, che ci fa dire “voglio essere lei”: la cosa non si limita ad un vestito o ad un cappotto.
Detto questo, lo stile ha certamente un grande influenza in questo tipo di reazioni, visto che un personaggio cinematografico, avendo due ore scarse per raccontare una storia, viene presentato al pubblico soprattutto attraverso l’aspetto esteriore. E infatti mi sono accorta che il momento “ah-ha!” riguardo allo stile l’ho avuto effettivamente anche io, ma molto più tardi, da adulta, quando vivevo già ad Amburgo e lavoravo. Parliamo del 2011, quando il film “Last Night” mi ha fatto forse per la prima volta letteralmente innamorare di un personaggio cinematografico e mi ha fatto dire consapevolmente “voglio essere lei” (meno i tradimenti ovviamente). Joanna (interpretata da Keira Knightley) ha uno stile perfetto in ogni occasione. Dalla vestaglia semplicissima di cashmere beige buttata sul pigiama per stare in casa…
…alla tuta con converse, cardigan, sciarpona intorno al collo e chignon spettinato per correre un attimo a prendere un caffè da portare via e poi tornare a scrivere…
…dal look total black con pantaloni e maglioncino minimali per un vernissage…
…all’abito stile wrap dress di seta blu notte abbinato al classico cappotto cammello in stile trench e trucco minimale per la festa a casa di un editore newyorkese.
Se a questo aggiungiamo che il loft in cui vive è semplicemente meraviglioso e mi ci trasferirei subito, realizzo che in effetti questo film e questo personaggio costituiscono il climax della mia aspirazione stilistica.
Ma, ovviamente, anche in questo caso c’è altro, qualcosa che vibra ad un livello più profondo. E non è solo il fatto che Joanna faccia la scrittrice e abbia delle aspirazioni in quel campo. Forse è anche la vulnerabilità del personaggio, che – si intuisce – si trova ad un punto della vita in cui mette in discussione le scelte fatte e quelle da fare, ma anche i sogni di sempre e quello che ha raggiunto nella vita vera… a chi non è successo?
E quindi ora sono curiosa: voi avete avuto un momento-rivelazione da adolescenti o da adulti, guardando un film o una serie? E i vostri riferimenti stilistici quali sono?
L’immagine del titolo non c’entra con il tema di questo post, ma rende bene l’atmosfera del film. Image credit: Image by Pexels from Pixabay
2 Comments
Hai mai visto Moonlighting? Cybill Sheperd fantastica nei suoi tailleur… – ah, sì cè’ anche Bruce Willis con i capelli 🙂 – bionda con la messa in piega perfetta… un modello inarrivabile, infatti non ho nemmeno un tailleur nell’armadio!
LOL! No, ma mi hai fatto venire voglia di vederlo… Anche se a dire il vero non sono il tipo da tailleur nemmeno io…