I leoni di Sicilia e le saghe familiari

Titolo: I leoni di Sicilia

Autore: Stefania Auci

Anno: 2019

Genere: romanzo

Editore: Nord

Pagine: 448

Le saghe familiari mi affascinano sempre molto, con i loro intrighi, amori, odi, aspettative generazionali, convinzioni tramandate e l’immancabile pecora nera. Questa de I leoni di Sicilia è una saga familiare a dir poco epica. D’altronde si parla di una famiglia fuori dal comune, che è partita dal nulla e con duro lavoro, caparbietà e un tocco di puro genio e imprenditoria, ha raggiunto le vette della società, arrivando a contribuire a scrivere la Storia.

Le vicende della famiglia Florio, i leoni di Sicilia appunto, e dei loro affari sono infatti strettamente legate alle vicende della storia d’Italia e d’Europa. Questo ripercorrere la Storia – una specie di ripasso molto utile e per nulla tedioso – è una delle caratteristiche che più mi sono piaciute in questo libro. Insieme alla capacità dell’autrice di far prendere vita a dei personaggi storici, realmente esistiti, che rischiano sempre di restare “scolpiti” nel passato, ma che invece tra le pagine di questo romanzo diventano persone vere, in carne e ossa e sentimenti e passioni.

E infatti gli affari commerciali dei Florio, che iniziano con le spezie per poi allargarsi a svariati altri campi, si mescolano agli intrecci personali che, in questo primo volume, coinvolgono tre generazioni di una delle famiglie imprenditoriali più famose d’Italia. Non resta che attendere con impazienza il secondo volume, perché personalmente non vedo l’ora di scoprire come proseguono le vicende de I leoni di Sicilia.

La Sicilia è, naturalmente, molto presente in ogni virgola di questo romanzo e soprattutto nei dialoghi – curatissimi – che ho adorato leggere mentre cercavo d’immaginarmi il suono del dialetto e della parlata siciliana.

Non ultimo, il saper descrivere l’antica Palermo così bene da fartela quasi vedere, lì tra le parole scritte e l’immaginazione, fa si che l’effetto collaterale de I leoni di Sicilia sia il provocare una voglia matta di visitare Palermo.

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