So di averlo già scritto in uno dei miei post a tema sostenibilità, ma la moda è la seconda industria più inquinante al mondo dopo il petrolio (secondo alcune fonti la terza, ma non è che sia molto meglio). Questo è dovuto al modo in cui si sono modificate le nostre abitudini negli ultimi decenni, sempre più improntate al consumismo. Oggi i vestiti vengono prodotti a costi bassissimi e a ritmi molto serrati. Le aziende del “fast fashion” per poter produrre tutta quella quantità di roba così velocemente e a prezzi così bassi, devono produrre i capi in posti dove è possibile far lavorare la gente a ritmi e in condizioni disumane, pagandola una miseria. Inoltre i vestiti della grossa distribuzione sono generalmente di bassa qualità perché l’obiettivo è che vengano dismessi in fretta in modo da poterci vendere roba nuova. Questo sistema, che oggi ormai è la norma, sta letteralmente facendo collassare il pianeta. Non solo, ma comprare nelle catene low cost è un finto risparmio perché anche se al momento sembra di spendere poco, a conti fatti comprando spesso abiti economici si spende molto di più che a comprarne pochi ma buoni. È per questo che si dovrebbe tornare ad un approccio alla moda in generale più sostenibile, come quando i vestiti si compravano quando ce n’era bisogno e si facevano durare il più possibile. Dovremmo puntare ad avere meno ricambio nel nostro guardaroba. Si deve comprare MENO, MEGLIO e FAR DURARE DI PIÙ. Visto che cerco di vivere così la mia vita, so perfettamente in prima persona quanto sia difficile: resistere alle tentazioni, trovare roba di qualità, ecc… è un percorso non facile e fatto di ostacoli e ricadute, però un passettino alla volta ce la possiamo fare. E’ impossibile essere perfetti da subito, ma almeno cominciare deve essere il minimo.
L’ideale sarebbe comprare quel “poco ma buono” da marche sostenibili oppure usato/vintage, ma so bene che non è sempre possibile. Allora cerchiamo almeno di evitare le aziende della moda a basso costo, preferendo almeno prezzi un po’ più alti e tessuti migliori. Se spendiamo di più per un capo, infatti, innanzitutto possiamo permetterci di comprare meno cose e quindi scegliamo con più cura cosa comprare (quindi vestiti che ci stanno bene davvero e che metteremo davvero) e poi visto quello che abbiamo speso per i nostri vestiti, cercheremmo di farli durare a lungo. Questo porterebbe le ditte di moda a produrre meno e in generale a cambiare il loro sistema. È questo il nostro potere.
E’ ovvio che acquistare marche sostenibili sarebbe meglio, ma se per qualsiasi motivo non si può, a parità di metodi di produzione è sempre meglio scegliere capi più costosi, fatti meglio e con materiali migliori (quindi – di nuovo – non le low cost), perché ne compreremo meno, li terremo più da conto e ci sarà meno “ricambio” all’interno del nostro guardaroba.
Le regole d’oro dello shopping per limitare il nostro devastante impatto sul pianeta e sull’umanità, sono tutte in questo post di qualche settimana fa. Ma c’è un punto che in quel post non avevo affrontato e che invece è cruciale: Prendersi cura dei propri vestiti per farli durare più a lungo, buttarli via meno spesso e doverne quindi comprare di nuovi meno spesso, è il modo migliore per sprecare meno (soldi, risorse, energie, lavoro, eccetera) e vivere in modo più consapevole e sostenibile. Ecco, nel post di oggi voglio approfondire proprio questo punto. (Sì, siamo finalmente arrivati al punto di questo post, per un attimo ho temuto anche io di non farcela, lol)
Come prendersi cura dei vestiti per farli durare più a lungo
- Lavate sempre i vestiti con i detergenti specifici e idealmente bio o comunque privi di sostanze aggressive. Scegliete il detersivo in base ai tessuti (seta, delicati, lana e cachemire …) e ad altre caratteristiche (per i colorati preferite detersivi che preservino il colore dei capi e così via) perché questo aiuta effettivamente a tenerli in buone condizioni più a lungo. Questa sembra una grande ovvietà, ma non avete idea dell’enormità di persone che sottovaluta questo punto e usa un unico detergente per tutto quanto. Ci sono poi tessuti che beneficiano molto di balsami specifici post-lavaggio, che per esempio nel caso di lana e cachemire aiutano efficacemente a mantenere a lungo la qualità dei capi e quindi sono un’ottima cosa. Ricordate però che l’ammorbidente è in generale un prodotto molto inquinante, quindi l’ideale è sceglierlo bio. (Io mi trovo bene con i detersivi della marca Ecover, per esempio quello per i vestiti scuri e delicati e l’ammorbidente, ma un po’ tutti a dire il vero)
- Mai appendere i maglioni: potrà anche essere carino da vedere nei negozi, ma col tempo si allungherebbero, sformandosi. Lavate i maglioni al contrario in acqua fredda e non strizzateli molto, metteteli ad asciugare stesi dopo averli stirati con le mani. Riponeteli piegati nei cassetti o sui ripiani. Non dimenticate un prodotto anti-tarme naturale (come questo).
- Lavare anche i jeans al contrario e con un po’ di aceto al posto dell’ammorbidente (e a temperature non troppo elevate) è un buon trucco per mantenere più a lungo il colore ed evitare che sbiadiscano.
- Accertatevi che tutti i vestiti siano puliti prima di metterli via fino alla stagione successiva durante il cambio armadi, perché anche se le macchie o la polvere magari non si vedono al momento, a lungo andare e stando chiusi in una scatola per mesi, potrebbero rovinare i tessuti macchiandoli in modo indelebile o indurendo i tessuti e cose simili. (Anche nel metterli via pensate sempre ad un prodotto anti tarme naturale da infilare nelle scatole)
- Se avete una cabina armadio con finestra o se tenete i vestiti a vista in camera da letto o in generale se per qualche motivo i vostri vestiti non sono chiusi in un armadio, dovete fare attenzione perché rischiano di scolorirsi con la luce solare. Se non avete la possibilità di chiuderli in un armadio, fate in modo che durante il giorno le finestre e la porta dell’ambiente in cui si trovano stiano chiuse (tranne quando vi preparate ovviamente).
Come prendersi cura degli accessori per farli durare più a lungo
- Se con i vestiti il processo, comunque, è abbastanza intuitivo – indossa, lava, ripeti – spesso non viene in mente che categorie come scarpe e borse hanno altrettanto bisogno di pulizia e cure. La prima regola, quindi, è di pulire anche queste cose regolarmente, per evitare che polvere e sporco si fissino sul materiale.
- Altra premessa importantissima: quella che va – purtroppo – molto di moda ora e che viene chiamata “pelle vegana”… è plastica! Non compratela! Tra l’altro proprio in questo periodo sto vedendo una pubblicità che sostiene che tali borse di “pelle vegana” siano approvate dalla PETA. Sono perplessa. La PETA è un’associazione animalista, probabilmente la più famosa, che quindi dovrebbe sostenere il bene degli animali. Mi spiegate come produrre e comprare plastica possa essere un bene per gli animali, visto che inquinare il pianeta lo sta rendendo invivibile per tutti gli esseri viventi, animali compresi?
- Per pulire scarpe e borse di pelle è sufficiente passarle con un panno morbido imbevuto di acqua (o ancora meglio acqua e aceto) e strizzato bene e subito dopo con un altro panno morbido asciutto perché la pelle non deve assolutamente assorbire l’acqua. Un’altra buona idea è usare uno spray che protegga la pelle da pioggia e sporco, si trovano in tutti i negozi di scarpe e borse (spruzzatele dopo averle pulite o appena comprate).
- Non usate mai mai mai salviette umidificate, tipo quelle per bambini o per struccarsi, perché anche se sembra che puliscano, in realtà sono sempre imbevute di qualche sostanza che a lungo andare lascerebbe residui che formerebbero macchie, se non addirittura scolorimenti.
- Per scarpe e borse di pelle scamosciata non usate assolutamente panni bagnati, né spray né alcun altro tipo di prodotto. L’ideale è spazzolarle con una spazzola apposita, che elimina la polvere e lo sporco che quel materiale purtroppo tende ad attirare, ravvivando al contempo la pelle (io ho questo set di due spazzole per camoscio, nubuk e velluto con il loro bel sacchetto di iuta). In alternativa potete usare uno spazzolino da denti, ma deve essere di quelli con setole super morbide per non fare danni. Tenete conto però che uno spazzolino da denti è mediamente molto più piccolo di una spazzola per scarpe/borse, quindi rischiate di metterci un’eternità.
- Quando si acquista una borsa di solito all’interno si trova un mini sacchettino riportante la scritta “silica” o qualcosa di simile. Non buttate mai via questi sacchettini, ma lasciateli all’interno delle borse: servono per assorbire l’umidità in modo che la borsa non si rovini – e questo non è utile solo se tenete una borsa a lungo in un posto chiuso tipo armadio o ripostiglio, ma è utile sempre.
- Evitate di tenere scarpe e borse di pelle dove batte la luce del sole perché le farebbe sbiadire (come dicevamo più su anche a proposito dei vestiti). Se avete una cabina armadio con finestra, tenete chiuse le persiane durante il giorno oppure, se non avete le persiane, conservate le scarpe nelle scatole e le borse nei loro sacchetti di tessuto. In realtà l’ideale è tenere sempre le borse nei loro sacchetti di tessuto anche se sono chiuse in un armadio, soprattutto se le tenete tutte vicine, in modo da evitare trasferimenti di colore (a me, tristemente, è successo).
- La pelle è un materiale sensibile, per far mantenere la forma a scarpe e borse, inserite al loro interno della carta di giornale appallottolata quando non sono in uso: nel caso delle borse serve per evitare che si pieghino perché rimarrebbe il segno, nel caso delle scarpe per evitare che a lungo andare con l’utilizzo si formi una piega all’altezza delle dita, dove il piede si flette.
- Per evitare odori nelle scarpe, potete inserire una bustina di tè (meglio se tè verde o limone e zenzero) (ovviamente asciutta e non utilizzata) all’interno di ciascuna scarpa.
- Se avete borse di pelle molto chiara, fate attenzione con cosa le indossate per evitare che si rovinino. Anni fa (era il 2008 credo), quando la marca Banana Republic in Europa ancora non si trovava, a New York mi comprai una borsa di pelle bianca e un cappottino rosso. Poi ebbi l’ottima idea di indossare insieme i miei due nuovi acquisti. Dopo un paio di utilizzi il colore rosso del cappotto si era trasferito sul lato della borsa che tenevo contro il corpo camminando, formando delle brutte chiazze. Anni dopo – visto che a quanto pare raramente imparo dai miei sbagli – indossai una borsa di pelle beige chiarissima con dei jeans di un blu molto molto scuro. Successe la stessa cosa. Riuscii a salvare entrambe le borse, ma non è sempre detto che si riesca e comunque non mi costò poco e sinceramente è una spesa che avrei benissimo potuto evitare facendo più attenzione.
Se avete altro da segnalare su come prendersi cura dei propri vestiti per farli durare il più a lungo possibile, sarei felice se poteste condividerlo nei commenti!
Qui avevo scritto un post su come prendersi cura di gioielli e cappelli (anche in viaggio)
Qui un post su come pulire i gioielli d’argento
Nella sezione “How to / Armadio” svariate idee su come fare il cambio armadi e come conservare vestiti e accessori fino alla stagione seguente.
Credits dell’immagine del titolo: Image by StockSnap from Pixabay
2 Comments
Ciao mi permetto di aggiungere di tenere le ante dell armadio aperte quando arieggiamo la camera la mattina prima di rifare il letto così si arieggiano anche gli abiti all interno!
Altra cosa che mi è successa accertarsi che gli abiti che si mettono via quando si fa il cambio siano perfettamente asciutti altrimenti rischi di trovarli con la muffa la stagione dopo..
Per il resto ottimi consigli..
Ottimi consigli!! Grazie mille!