Il souvenir che compro più spesso? Un panama di paglia. Ma per puro caso.
Per una che fatica a stare al sole e ha il terrore delle scottature solari, infatti, un copricapo dovrebbe essere una cosa quasi impossibile da dimenticare di mettere in valigia al momento di partire per una meta mediamente calda. E INVECE. Posseggo un pregiatissimo e stilosissimo panama di Borsalino, che dimentico sistematicamente a casa (ma che, in compenso, indosso sempre in giardino). Una volta arrivata a destinazione, appena mi accorgo dell’orribile mancanza – e dopo un breve ma intenso attacco di panico – vado alla ricerca di un cappello che mi protegga dal sole per evitare di svenire, ma che mi non rovini troppo il look e al contempo senza essere la replica di tutti quelli che ho già a casa e che continuo a dimenticare di portare con me in viaggio. E’ molto da chiedere ad un cappello, mi rendo conto. E’ così, comunque, che ho accidentalmente messo insieme una collezione di panama di paglia di tutto rispetto.
Fino ad ora (ma non ho nemmeno 40 anni, quindi hey, the sky is the limit) mi sono trovata a dover comprare un nuovo panama a: Marrakech, Londra, Malta, Costa Azzurra e Florida.
In pratica, aprendo la mia scatola dei cappelli, posso fare un mini giro del mondo grazie ai panama di paglia accumulati durante i miei viaggi. E, pensandoci, questa caratteristica internazionale è proprio insita nel carattere di un panama. Perché con quel nome – uno penserebbe – sarà un cappello tipico di Panama, lo Stato dell’America Centrale, quella strisciolina stretta e lunga che collega l’America del Nord con quella del Sud, per intenderci. E invece no, è un prodotto tipico e tradizionale dell’Ecuador. In Ecuador, naturalmente, quel cappello non si chiama panama, ma sombrero de paja toquilla, solitamente però è chiamato solo toquilla, dal nome della palma che cresce sulle coste dell’Ecuador e che viene usata per intrecciare a mano questi cappelli.
Perché, allora, il resto del mondo lo chiama panama? Perché questo particolare cappello è stato reso famoso dal presidente americano Theodore Roosevelt, che indossava il tipico copricapo dell’Ecuador per ripararsi dal sole proprio durante la sua visita ai lavori del canale di Panama nel 1906. E come lui anche molti lavoratori del cantiere indossavano quel tipo di cappello. Quella foto (potete vederla qui) naturalmente fece il giro del mondo e fu così che quel particolare copricapo da allora prese il nome di “panama”. E così si diffuse nel resto del mondo, visto che, come dimostra la mia collezione, oggi lo si può trovare letteralmente ovunque.
E a me, ora, non resta che immaginare dove, nel mondo, aggiungerò accidentalmente un nuovo panama di paglia alla mia casuale collezione…
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