Titolo: Lacci
Autore: Domenico Starnone
Anno: 2014
Pagine: 133
“Ho assaporato la fortuna di essere da ben 74 anni una felice trasmutazione della sostanza siderale che ribolle nelle fornaci dell’universo, un frammento di materia viva e pensante per di più senza troppi acciacchi e del tutto casualmente con una scarsa esperienza di sventure”
Devo ammettere di aver scelto questo libro da leggere in vacanza principalmente per la sua brevità: sapevo che le vacanze con due bambini piccoli sovreccitati dalle novità e che non hanno orari, mi avrebbero lasciato pochissimo tempo per fare quelle cose che invece gli altri fanno proprio in vacanza: dormire, rilassarsi e, appunto, leggere. Speravo quindi che puntando su un testo breve, sarei riuscita a finirlo nelle vacanze. Ebbene, l’ho letto in un giorno. Iniziato durante il pisolino pomeridiano di piper-baby2, finito a notte fonda, cosa – questa – che mi ha creato qualche problema di malfunzionamento il giorno seguente, però ne è valsa la pena.
Che sia un libro molto coinvolgente direi che è chiaro. Mi è piaciuto tantissimo e questo nonostante non sia un libro “leggero” o “feel good”, di quelli che solitamente scelgo in vacanza. Perché questo libro non ti fa stare bene proprio per niente, visto che parla di un matrimonio finito, rapporti che si trascinano nonostante l’assenza di sentimenti, crescere in una famiglia disfunzionale… Eppure per me è stato impossibile da mettere giù e non solo per la trama (che può sembrare semplice a prima vista, ma che riserva invece dei colpi di scena). Ci sono tantissimi aspetti che ho ammirato molto in questo libro.
Innanzitutto il triplice punto di vista: la storia è narrata prima da lei, poi da lui, poi dai figli, ma in modi e in periodi diversi. Trovo semplicemente geniale il modo in cui è stato costruito il romanzo.
Poi il titolo. Lacci è un libro che parla di lacci? Sì. Sia quelli fisici, delle scarpe, sia quelli metaforici, che rappresentano i legami interpersonali, nello specifico quelli di un matrimonio, di una famiglia. Che cos’è che tiene tutto assieme? In cosa si trasformano i legami col tempo, quando vengono a mancare i sentimenti veri? In semplici lacci, fatti di affetto e abitudine, ma anche di sensi di colpa, senso del dovere, rimorsi, rimpianti e rancore. Lacci che a lungo andare rischiano di strangolare anche ciò che di bello c’era. E’ una storia triste? Io direi più che altro cruda: mette a nudo sentimenti poco piacevoli ma molto reali, punta un faro su una famiglia che si sgretola, mettendo in luce la miseria, le debolezze e l’ipocrisia dei suoi membri… Starnone non salva nessuno (nemmeno il gatto).
Ho trovato estremamente interessante anche il fulcro della storia: non tanto cosa succede quando un matrimonio finisce, ma piuttosto cosa succede quando si cerca di rimettere insieme i pezzi, ma per i motivi sbagliati. Perché il cambiamento fa sempre paura, non solo a chi lo subisce, ma anche a chi lo mette in atto. A volte fa così paura che non si riesce a portarlo fino in fondo e si torna indietro, perché tutto sommato restare nella sicurezza del ruolo che il mondo (compreso tu stesso) si aspetta che tu rivesta è più facile dell’abbracciare fino in fondo il bisogno profondo di seguire la propria felicità e realizzazione. Il padre di questa storia, infatti, inizialmente si lascia ammaliare dal cambiamento, tanto da rompere tutti i legami, i lacci, con la sua vita, i suoi ruoli e le sue responsabilità, senza spiegazioni, senza compromessi né soluzioni per rendere più facile il passaggio a tutti gli altri. Ad un certo punto, però, si rende conto dell’enormità della cosa e torna sui suoi passi, solo per senso di colpa e paura, con conseguenze disastrose. L’aspetto più lampante è quanto male sia stata gestita la cosa da tutte le persone coinvolte. Ecco, se c’è qualcosa che possiamo imparare da questa storia è cosa NON fare quando un matrimonio finisce. In questo senso Lacci è sì doloroso e pessimistico, ma è altrettanto illuminante e istruttivo. A me, quantomeno, ha acceso la consapevolezza che una separazione può e deve essere gestita in tutt’altro modo.
Per finire, menzione d’onore alla copertina, semplicemente perfetta nel suo mettere in scena i lacci fisici e, in qualche modo, anche quelli figurati. E’ davvero geniale, a pensarci.
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Nella pagina “Libri” trovate altre mie recensioni e consigli di lettura.
2 Comments
Ciao Piperpenny! Avevo letto la tua interessante recensione, e pochi giorni dopo trovo questo http://visionario.movie/films/lacci/ sul sito del cinema che frequento a Udine! Devo assolutamente riuscire a vedere il film, mi hai incuriosito! Grazie, ciao ciao Maddalena.
Ho appena visto anche io l’annuncio del film! Purtroppo io dovrò aspettare che arrivi su iTunes o qualche piattaforma di streaming (Netflix & co.) per vederlo, perché dubito che nei cinema in Germania lo daranno. Spero di riuscire a vederlo presto. Anche perché sono molto curiosa di vedere come renderanno nel film i tre punti di vista e le tre diverse narrazioni del libro…