E’ mercoledì e tornano gli aggiornamenti di metà settimana, perché ho la sensazione che al momento ci sia più bisogno del solito di distrarsi con delle inutili frivolezze. Quindi via, comincio io.
- Dal momento che anche qui da lunedì ristoranti, palestre e piscine sono chiusi, nel fine settimana siamo usciti a cena, perché chissà per quanto non potremo più farlo. In teoria questo decreto vale fino circa a fine mese, ma tanto sappiamo già come andrà avanti, no? Non mi faccio illusioni. Siamo stati in un ristorante vietnamita un po’ fuori Amburgo (a Norderstedt), tanto per provare qualcosa di nuovo (che chissà per quanto non potremo più farlo) e perché ci è stato consigliato da un collega di piper-marito. Devo dire che il ristorante è effettivamente carino ed è anche molto più economico dei ristoranti asiatici di quel livello, però di certo non è il migliore. Non abbiamo mangiato male, anzi, però francamente ci sono ristoranti vietnamiti decisamente più buoni ad Amburgo. Diciamo che per quel prezzo comunque si mangia bene, quindi è un’ottima scelta per quando si ha voglia di mangiare fuori senza spendere molto. (E’ questo qui)
Comunque posso dire una cosa? Qui in Germania recentemente è uscita una classifica (basata su dati reali e ufficiali) dei posti in cui ci si infetta più spesso. Al primo posto c’è “a casa”, nel senso di quando si hanno ospiti o si va a trovare qualcuno. Al secondo posto ci sono le case di riposo, al terzo posto si trova “al lavoro” (uffici & co.), mentre bar e ristoranti non sono così alti nella classifica, forse anche perché negli ultimi mesi hanno speso per adeguarsi alle norme igieniche e di sicurezza, che evidentemente funzionano. Da lunedì però i bar e i ristoranti sono chiusi, dando un’ulteriore mazzata all’economia, mentre in privato ci si può ancora incontrare – nonostante sia appurato che è il modo in cui ci si infetta di più – purché si resti sotto le dieci persone. Che qualcuno mi spieghi il senso di queste misure di lockdown, perché io davvero non le capisco.
- Ma passiamo ad altro. Pare che si sia stabilita una nuova tradizione in casa Piperpenny: l’arrosto della domenica sera. Per me l’arrosto con patate al forno o crocchette è uno dei comfort food per eccellenza appena arrivano i primi freddi. E’ già la terza domenica che, dopo essere stati all’aperto nella bellezza – ma anche alle intemperie – della natura autunnale, la domenica sera ci coccoliamo con una cena sontuosa. Non sapendo in realtà cucinare, mai nella mia vita mi sarei immaginata di saper fare un arrosto – e in effetti va detto che se ne occupa quasi sempre piper-marito (il mio contributo di solito è mettere le crocchette in forno). Ieri sera invece ho cucinato io, usando la ricetta dell’arrosto a prova di scema passatami da piper-madre, che è super facile e viene sempre bene. Consigliatissimo.
- Proprio settimana scorsa ho pubblicato un post sui miei artisti preferiti del momento – e le gallerie che li rappresentano – e nel fine settimana mi è arrivata la newsletter di Lumas in cui presentano quest’opera di Robert Jahns. Mi pare ovvio che devo averla! (Se vi state chiedendo perché, forse siete lettori relativamente recenti di Live from Hamburg, fate riferimento a questa rubrica che pubblicavo qualche anno fa)
- Mi ricordo che quando ero piccola e in Liguria arrivavano i turisti tedeschi, quasi tutti indossavano le Birkenstock, da noi italiani criticatissime. Erano considerate delle calzature brutte ed erano davvero pochi gli italiani disposti ad indossarle, nonostante la comodità. Lo stile evidentemente è troppo insito nel nostro DNA, che non è una cosa negativa. Però ad un certo punto è successo qualcosa perché negli ultimi anni le Birkenstock hanno iniziato ad andare sempre più di moda in tutto il mondo e ora è ormai normale vederle anche in Italia. Io ne ho due paia (una Gizeh e una Madrid) per l’estate che uso veramente senza sosta e che temo presto dovrò sostituire. Io le trovo stilose con tutto, da jeans e maglietta ad abitini delicati. Per me, comunque, sono sempre state delle calzature estive. Fino ad ora. Perché sto seriamente – ma seriamente – valutando l’idea di prendermi un paio di Boston foderate di pelo… Ho già anche delle idee su come abbinarle (NON come nelle foto del sito)… Non so se il mondo sia pronto per questa ulteriore discesa nei meandri dell’ugly chic, ma credo di essere pronta io.
- Chiudiamo con un po’ di bellezza, perché il mio vialetto di casa, tra alberi di ginkgo e aceri dalle foglie rosse, mi sorride ogni volta che esco di casa.
Bene, per il momento questo è tutto. Voi che fate?
Comment
Pinguini+NY, anche io dovrei averla!
Mi manca solo la carta igienica coi pinguini sopra e poi le ho tutte 😂
Aggiornamenti pandemia svizzeri, che interessano a nessuno perché manco ci contano nelle statistiche europee: siamo messi male! Però pragmatici come siamo non si chiude niente, solo più home office, che in Italia chiamano Smart working. Mi ha fatto molto ridere che hanno messo come restrizione la chiusura dei ristoranti alle 23. A Zurigo se vai in un ristorante dopo le 21 ti dicono che la cucina è chiusa, al massimo ti offrono dessert e da bere e già chiudevano alle 23. Forse la norma è per i cantoni francesi?! Boh