Circa un decennio fa, quando ero molto più giovane e molto più priva di figli rispetto ad ora, gli abitini facevano totalmente parte della mia identità e della mia quotidianità. Era raro vedermi in pantaloni, i quali – se e quando facevano una breve comparsa – erano sempre in versione jeans. Direi che ero solita indossare abitini per l’80% del tempo. Ne avevo di eleganti, di casual, di più sportivi, di adatti all’ufficio e poi quelli per le vacanze… Da quando ho due figli piccoli so che un abitino è all’incirca la cosa meno pratica del mondo. Ma a dire il vero non è solo questo. È proprio che i miei gusti naturalmente sono cambiati e ora gli abitini non fanno più così tanto vibrare le mie corde, non sono più così tanto parte della mia personalità. Da qualche anno a questa parte le mie preferenze vanno senza dubbio verso i pantaloni e – sorprendentemente – solo in piccola parte a quelli in denim. Tutto bene, se non fosse che questo negli ultimi anni mi ha creato enormi dubbi su cosa indossare in caso di eventi molto eleganti (tipo matrimoni), perché ero abituata ad indossare abitini per ogni occasione e così all’inizio inserivo il pilota automatico e finivo sempre per ripiegare sull’abitino, pur non sentendomici più a mio agio, pur vedendo che non si sposava più perfettamente con la mia personalità. Forse questa scelta automatica era anche dovuta a dei preconcetti che mi facevano considerare i pantaloni meno eleganti di un vestito. Ma ora fermi tutti perché all’improvviso si è materializzata la soluzione.
Premessa: non facevo quasi mai acquisti da Esprit nemmeno prima della mia svolta consapevole e del mio percorso di allontanamento dal fast fashion; da allora in poi non mi ci sono mai nemmeno più avvicinata. Infatti non mi spiego le ragioni per cui l’algoritmo mi abbia fatto apparire davanti al naso questa immagine perfetta, ma mi sembra oramai evidente che suddetto algoritmo mi conosce come nessun altro al mondo… ed è dannatamente inquietante.
In ogni caso, sono rimasta folgorata da questa pubblicità e ci ho dovuto immediatamente cliccare sopra. È stato vero amore. E così questa volta ho proprio dovuto fare un’eccezione e ho fatto acquisti fast fashion. Capita. Di rado, ma capita. Va bene così perché errare è umano e anche perché uno degli aspetti più importanti nel fare acquisti di qualsiasi tipo, infatti, sta nel scegliere cose che si useranno per anni e anni (uno dei grossi problemi del fast fashion o della moda in generale è la tendenza all’ usa-e-getta che sta soffocando il pianeta) ed evitare il poliestere (che è plastica). E infatti in questo caso ho fatto un acquisto che mi risolverà tante situazioni e che metterò anche tantissimo nella mia quotidianità. Inoltre il materiale è viscosa e per di più prodotta in modo – pare – abbastanza sostenibile. Insomma, so che prendendomene cura mi durerà molto e o che lo sfrutterò molto.
Questo completo tre pezzi color acquamarina intenso, infatti, indossato così tutto assieme con scarpe eleganti, pochette e gioielli, è perfetto per un evento. È elegante in modo molto rilassato, senza strafare, non in modo rigido e formale. Si adatta perfettamente alla mia idea di eleganza in questo momento della mia vita, che non è fatta davvero più di abitini e tacchi né di cose troppo impostate. In realtà dalla foto (scatta in spiaggia in una situazione molto basic) sembra un set piuttosto casual, invece se abbinato bene può risultare molto elegante e funzionare tranquillamente sia per serate che per cerimonie, sia per via del taglio che del materiale, un poco più lucido di quanto risulti nella pubblicità, che lo fa somigliare alla seta. Ecco un paio di esempi di come abbinerò questo set in modo elegante: con accessori neri o oro, in base all’occasione.
I tre pezzi presi singolarmente, però, sono adattabilissimi alla vita di tutti i giorni e posso usarli in mille modi. Mentre spiegavo questo alla mia collega, lei mi ha chiesto se ne fossi proprio sicura: “di quel colore lì poi con cosa li abbini?”. La mia risposta? Con tutto! Beh, quantomeno con tutto quello che c’è nel mio armadio, che tende a gravitare verso i toni del blu, del grigio e in generale contiene tanti neutri. Questi qui sotto, infatti, sono tre esempi di outfit creati con cose che davvero posseggo e indosso (con un paio di eccezioni quasi identiche quando non sono riuscita a trovare foto delle cose che ho io – dettagli più sotto). Sono tre outfit che indosserò sicuramente.
Outfit 1: il pantalone è il pezzo più elegante del set, quindi credo che tendenzialmente lo indosserò la sera o comunque in situazioni non eccessivamente casual. Il maglione che ho io è di Stefanel ed è quasi identico a questo che ho messo nel set (scende un po’ da una spalla e ha un’allacciatura che lascia scoperto un pezzetto di braccio), ma essendo di diversi anni fa non ho trovato un’immagine online, quindi ne ho messo uno sostanzialmente identico. Non ricordo la marca, ma se cliccate sul set trovate tutte le info. Anche la borsina di ChiChiFan che ho io non è esattamente quella del set: la mia è quadrata ma ha già alcuni anni. Ora fanno questo modello rotondo che forse mi piace ancora di più. Le slides col pelo sono di Gia Couture e le amo.
Outfit 2: La borsa di Hugo Boss, presa su Fashionette un paio di anni fa, è probabilmente la mia preferita. Il maglione è di Bruno Manetti, anche lui ha già qualche anno. Nel set ho messo sia gli stivaletti di Sezane che ho da ben sei anni e che metto ancora tanto, sia degli stivali più pesanti per l’inverno, nello specifico quelli di SHOOHS che sono tra i più caldi e comodi che ho ed è il secondo inverno che affrontano e sono ancora perfetti. Comunque con questo look vanno bene anche delle ballerine in primavera.
Outfit 3: la borsa di Gucci è super vintage e arriva direttamente dall’armadio di piper-nonna, quindi non ho trovato una foto online da poter mettere nel set. In effetti sono rimasta sorpresa di aver trovato un modello così simile, pensavo non fosse possibile visto che ha diversi decenni sulle spalle. Il materiale, i dettagli e la fattura sono pressoché identici alla mia, quindi facevano parte della stessa collezione o almeno dello stesso periodo (la foto della mia è qui sotto). La t-shirt bianca è una cosa che non manca mai nel mio armadio, almeno almeno in triplice copia. Di solito cerco di comprarle di cotone organico, in ogni caso è fondamentale che abbiano una certa pesantezza perché ODIO quando sono trasparenti (nel set ne ho messa una a caso ad onor del vero). I pantaloni sono di Closed, una delle mie marche preferite: amburghese ma made in Italy (ne avevo parlato qui). Qualche anno fa vidi una foto delle Stan Smith col dettaglio dietro blu e decisi che dovevano essere mie. Le cercai in lungo e in largo senza trovarle, finché capii: facevano parte della collezione bambino, ma siccome io ho il 36, sono riuscita a comprarmele lo stesso, taaaac! A dire il vero non hanno più quell’aspetto così nuovo e così… bianco. Però a me le Stan Smith vissute piacciono.
In parole povere, acquistando questi tre pezzi ho la soluzione a cosa mettere quando devo essere elegante ma voglio sentirmi me stessa e allo stesso tempo mi sono assicurata una quantità non indifferente di abbinamenti, visto che tutti e tre i capi diventano perfettamente casual e posso integrarli senza problemi nel mio guardaroba quotidiano.
Mi sento come se avessi appena vinto la lotteria.
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