Qualche giorno fa è uscito il nuovo film Disney-Pixar che stavo attendendo da un po’. Il titolo è “Luca” e lo attendevo principalmente perché ero molto curiosa riguardo all’ambientazione: la Liguria. Nel fine settimana, quindi, non abbiamo perso tempo e abbiamo organizzato una “movie night” con i bambini. Ecco la mia recensione.
Titolo: Luca
Titolo originale: Luca
Anno: 2021
Regia: Enrico Casarosa
Voci: tra i doppiatori spiccano nomi illustri (benché in ruoli minori) quali Orietta Berti, Luciana Littizzetto, Marina Massironi, Luca Argentero e Fabio Fazio.
Ambientazione
Inizio da qui perché era l’aspetto che più mi incuriosiva, sono quindi felice di dire che mi è piaciuta moltissimo. Le vicende di questo film d’animazione si svolgono nella cittadina fittizia di Portorosso. Il nome è palesemente un mix tra Portofino e Monterosso, alle Cinque Terre, e le Cinqueterre sono anche vagamente il punto in cui l’immaginaria Portorosso dovrebbe trovarsi – e in effetti molti elementi ricordano molto da vicino Vernazza, ma non solo visto che sono stati palesemente ispirati più in generale dai paesini tipici e pittoreschi che formano la Riviera Ligure (alcuni scorci mi ricordano Varigotti). C’è anche il classico isolotto disabitato al largo della costa, come ce ne sono infiniti nel Mar Ligure. Portorosso in effetti è un po’ la quintessenza del tipico paesino della riviera ligure, ne mette insieme gli elementi più tipici e distintivi e li sublima nel paesino ligure pittoresco per eccellenza. Naturalmente fanno la loro apparizione nel film anche le trenette al pesto, la focaccia, le barche dei pescatori, le biciclette e le vespe, i caruggi, la ferrovia a picco sul mare con le gallerie che si aprono – a sorpresa – su scorci pazzeschi e, da lontano, anche Genova.
Atmosfera
Non è solo l’ambientazione, ma sono mille gli elementi che creano la particolare atmosfera nostalgica di questo film. La storia è chiaramente ambientata tra gli anni 50′ e 60′ e la colonna sonora interamente italiana, gli abiti e i cartelloni pubblicitari che si notano incollati ai muri del paesino rispecchiano il periodo. In effetti l’attenzione ai dettagli è notevole in questo film. D’altronde il regista, Enrico Casarosa, ha ammesso che il film, la storia e l’ambientazione sono direttamente ispirate alla sua infanzia. In effetti credo che il motivo per cui questo film mi è piaciuto moltissimo sia proprio che mi ricorda molto la mia di infanzia, con le sue lunghe estati passate tra il mare e le colline liguri.
Storia
E ora veniamo al punto in realtà più importante e più interessante: la storia. Senza spoilerare troppo, la vicenda ruota intorno a due mostri marini pre-adolescenti che vivono sul fondo del Mar Ligure, davanti alla cittadina immaginaria di Portorosso. Ad un certo punto i due ragazzi marini decidono di andare a vivere sulla terraferma, confondendosi meglio che possono tra i ragazzini umani, cercando di non farsi scoprire, perché gli umani hanno molta paura dei mostri marini e loro temono di fare una brutta fine. I due vivranno diverse avventure, finché… Mi fermo qui per non rivelare troppo. Di cosa parla “Luca”? Della diversità. Argomento quanto mai attuale e che io trovo importantissimo. La morale della storia è che diverso non vuol dire cattivo. Diverso fa paura solo quando c’è ignoranza. La diversità, invece, arricchisce e possiamo vivere in armonia tutti insieme con tutte le nostre diversità. Concetto semplicissimo, ma purtroppo ancora oggi estraneo alla nostra società, come tristemente dimostra gran parte delle preferenze politiche odierne (non solo nostrane). Ed è allora particolarmente importante esporre i più piccoli a questo concetto di vitale importanza fin da subito, per creare una società migliore. Trovo anche molto calzante che il diverso, il percepito pericolo, arrivi dal mare – nel caso di un film per bambini sotto forma di mostri marini… che poi si rivelano essere mostri proprio per niente, anzi. Ed ecco che quando l’ignoto diventa conosciuto, smette di fare paure e il pericolo sparisce. La visione di “Luca” dovrebbe essere obbligatoria in tutte le scuole del mondo secondo me.
Altri temi interessanti del film sono l’amicizia vera che nasce in tenera età e quegli anni dell’infanzia in cui stai scoprendo te stesso e il mondo. Il regista ha affermato inoltre di aver concepito il film come “una lettera d’amore alle estati della nostra giovinezza” e nel mio caso è esattamente così.
Voi lo avete già visto? Cosa ne pensate?
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