Il mio primo intero giorno da quarantenne si è concluso. Pensavo che mi avrebbe fatto più effetto compiere 40 anni. Non so, forse mi aspettavo di avere qualche crisi esistenziale, o che sarei stata colta di sorpresa o chissà cos’altro. Invece no, i 40 anni me li sento tutti e ci sto pure bene, devo dire. La giornata del mio compleanno è stata meravigliosa, tra torte preferite, regali pazzeschi, disegni dei miei figli, auguri da tutte le parti del mondo, la mia famiglia con me e una cena splendida. Forse tutto questo ha aiutato a sentirmi serena.
Comunque, parlando di regali, nelle scorse settimane mi sono chiesta cosa avrei desiderato ricevere in regalo per il mio compleanno e non sono riuscita a darmi una risposta. Non una soddisfacente, quantomeno. Ho pensato che per un compleanno importante avrei dovuto desiderare qualcosa di importante, qualcosa che poi mi sarei ricordata. La mia mente è andata subito ad un gioiello. Non ad uno preciso, proprio alla categoria – secondo me perché è quello che ci ha insegnato l’immaginario comune della nostra società come è fatta oggi. In effetti ho ricevuto diversi gioielli per diverse occasioni importanti della mia vita, ma se devo essere onesta me ne ricordo pochissimi. Non è che non mi piacciano, anzi adoro i gioielli e li metto, solo non saprei dire quale ho ricevuto quando e per cosa (salvo poche eccezioni). Se si stratta di un regalo che deve rimanere nella memoria, quindi, non credo sia quello giusto.
Allora magari un tatuaggio? Forse un po’ banale (e forse un po’ crisi di mezza età), però potrebbe starci. Se solo sapessi cosa diamine tatuarmi e dove. Diciamo che fare un tatuaggio tanto per farlo non mi sembra un’idea vincente. Quindi anche questo no.
Poi mi sono messa a pensare a cosa regale a piper-marito per il suo di quarantesimo compleanno, che cade esattamente 18 giorni dopo il mio. Anche qui poche idee e molto banali: orologio? Ne ha. Gemelli? Li mette due volte all’anno quindi non gli serve il quinto paio…
Ho cominciato ad annoiare me stessa con queste idee. E credo stesse succedendo lo stesso a piper-marito perché di punto in bianco qualche giorno fa mi ha chiesto: e se invece di farci un regalo facessimo un viaggio?
Ma certo! Un viaggio!! E’ talmente ovvio!!! Come ho fatto a non pensarci prima?? Dopo i primi istanti di sbalordimento, è arrivata la realizzazione: non mi è venuto in mente perché mi sono disabituata a viaggiare. IO. Mi sono disabituata a viaggiare porca la miseria. L’ultimo aereo che ho preso è stato nel gennaio del 2020, un attimo prima che la pandemia ci azzerasse qualsiasi possibilità di viaggi come si deve per oltre un anno e mezzo. Ma anche pre-covid, era ormai da un paio d’anni che mi spostavo solo tra Germania e Italia (le mie due case) e da ancora di più che non lasciavo l’Europa (gli ultimi due viaggi degni di questo nome sono stati Amsterdam e Londra). Dato che viaggiare con dei bambini piccoli è abbastanza sfiancante per tutti quanti – e solo al pensiero della mole di roba che ti devi portare dietro (e che mal si sposa con le mie tecniche di valigia) mi sentivo male – ho smesso gradualmente di viaggiare, fino a quando la pandemia mi ha fermata quasi del tutto.
Sono passata dal viaggiare in continuazione per tutto il globo e prendere aerei letteralmente come fossero taxi, a disabituarmi a viaggiare. Mi sento male. Non posso crederci. E’ stato come risvegliarmi con una secchiata di acqua gelida. Ho guardato piper-marito incredula.
Ci siamo talmente allarmati che la prima cosa che abbiamo fatto è stata effettivamente prenotare un viaggio: un weekend lungo per festeggiare il nostro quarantesimo compleanno. La seconda è stata andare a comprare un quaderno di viaggio.
E ora esplodo di felicità. A breve più informazioni sul viaggio, a cui manca davvero poco.
Se devo farmi un augurio per i miei 40 anni, è che questo sia solo l’inizio del mio riappropriarmi della mia vita da viaggiatrice.
E ai prossimi quaranta!
Leave A Reply