Io e la quasi totalità delle persone che conosco, consideriamo settembre il vero gennaio, il vero principio dell’anno, il vero nuovo inizio dove tutto può succedere. Settembre è quando ci prende quell’eccitazione da primo giorno di scuola, da prima pagina bianca di tante da riempire come vogliamo noi. È anche quando ci assale la febbre da cartoleria, ossia quando faremmo (ok, facciamo) incetta di quaderni e penne colorate, anche se non andiamo più a scuola da molti anni. Ma vuoi mettere l’emozione di portare a casa un nuovo meraviglioso evidenziatore color malva? Dai! È altresì il mese d’elezione per il detox. Il mese del “torno in palestra e da lunedì solo verdurine al vapore” – proposito che dura almeno almeno fino al mercoledì. Ma almeno, guarda.
Se l’età che avanza mi ha insegnato a prendere i miei eccessi momentanei e ambiziosissimi in fatto di dieta e sport per quello che sono – ossia eccessi momentanei di entusiasmo del tutto passeggero – ci sono invece un po’ di cose – infinitamente meno ambiziose e immensamente più fattibili – che mi aiutano a re-ingranare la marcia giusta a settembre, godendo appieno del clima di nuovo inizio, sfruttando l’entusiasmo dei ricominciamenti, ma senza strafare ché altrimenti nel giro di una settimana sono già allo stremo delle forze e stufa marcia e mollo tutto.
Ecco il mio metodo in due fasi per affrontare al meglio il rientro: prima ridurre ai minimi termini e poi ricostruire.
1. Declutter
(casa, armadio, scrivania, posto di lavoro).
Non è certo un mistero che io sia seguace del metodo Konmari, adattandolo però alle mie esigenze e alla mia vita. I punti principali per me sono:
1. Tengo solo quello che serve, che effettivamente uso o che uso poco ma che quelle poche volte mi regala talmente gioia, che non ci rinuncerei mai. Tutto il resto è inutile zavorra che occupa spazio e succhia via le energie.
2. Quello che tengo e che uso non deve starmi per forza costantemente intorno a portata di vista. Ambienti ordinati e ariosi aiutano ad avere più lucidità mentale e calma interiore per affrontare la vita (questo è un continuo processo di miglioramento per me e a volte ho delle ricadute, ma sono migliorata già parecchio). Quello che serve può essere tirato fuori all’occorrenza e poi rimesso via. Anche più volte al giorno. Il resto è solo pigrizia mentale.
Fine agosto / inizio settembre è il periodo ideale per intraprendere questa operazione di decluttering, effettivamente impegnativa, che però ci farà iniziare l’anno in modo incommensurabilmente migliore. Fare spazio, eliminare il superfluo e mettere ordine sono senza dubbio i requisiti necessari per una ripresa alla grande.
2. Ristrutturazione
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Brain dump con post-it.
Una grossa fonte di ansia per me è avere mille cose da fare, più mille cose che vorrei fare, tutte attorcigliate in un unico groviglio di “non ho mai tempo per niente” e “cosa mi sto dimenticando di nuovo??”. Al rientro dalle vacanze e all’inizio della stagione, mi aiuta tantissimo buttare tutto nero su bianco, per svuotare il cervello e fare ordine nei pensieri. Ogni cosa che devo o voglio fare la scrivo su un post it. Qualsiasi cosa senza eccezioni. Quindi all’inizio ci sarà un mucchio di roba eterogenea a casaccio: cose come “prendere l’appuntamento annuale dalla ginecologa” accanto a “cercare un corso di tip tap” e “fare il cambio armadi” insieme a “comprare lo zaino nuovo per figlio1” e “mandare il mio cv all’azienda x” o “finalizzare il progetto y”. Una volta che ci siamo svuotati il cervello – e alleggeriti lo spirito – possiamo cominciare a suddividere le cose in aree tematiche (es.: figli, carriera, salute, interessi personali, casa, documenti, ecc…). In questo caso mi aiuta attribuire un colore di post it diverso ad ogni tema. Dopo di che possiamo mettere i post-it in ordine di urgenza e importanza all’interno della loro area tematica. Suggerisco di incollarli dove si vedono spesso: un pezzo di muro vuoto vicino alla scrivania, un’antina della cucina, lo specchio del bagno… e rimuovere i post-it man mano che si portano a termine le cose. Attenzione: questa è un’operazione da fare solo una volta al rientro dalle vacanze all’inizio dell’anno, che per noi – ricordiamolo – è settembre, mettendo sui post-it solo le cose “grosse” e una tantum (nota: una tantum è latino e significa “una volta sola”, NON “una volta ogni tanto” come purtroppo lo usa la maggior parte della gente). Non è un sistema da usare tutti i giorni per le commissioni quotidiane tipo “fare la spesa” o “lavare i delicati”, anche perché altrimenti avremmo casa perennemente foderata di post-it.
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Architettare una morning e evening routine funzionali alla mia giornata e ai miei obiettivi.
Idealmente, se vivessi a Los Angeles e avessi una tata che porta i miei figli a scuola, inizierei le mie giornate con un momento di meditazione, seguito da un’oretta di camminata all’aperto, finendo con una doccia ritemprante e una colazione sana. Invece vivo ad Amburgo e per fare tutto questo dovrei alzarmi alle 5:30, il che significa che almeno sei-otto mesi all’anno uscirei a camminare al buio sotto la pioggia o sotto zero. Grazie, ma no grazie. Ma allora devo rassegnarmi ad uscire di casa di fretta, con una colazione trangugiata al volo, i capelli non del tutto asciutti perché non ne ho acuto il tempo e già sudata subito dopo aver fatto la doccia? No. C’è la via di mezzo per le persone normali: una morning routine efficace ma fattibile, che idealmente inizia… la sera prima. Mettere a punto un sistema che faccia diventare abitudine iniziare bene la giornata e ritagliarsi del tempo per sé per me è stata la chiave che ha svoltato le mie giornate. Il rientro dalle vacanze è il momento ideale per sedersi a tavolino e mettere in piedi una sistema di morning e evening routine che ci aiutino a portare avanti le nostre giornate nel modo migliore possibile (che certi giorni vuol dire semplicemente senza troppi disastri, ma è un traguardo anche questo). Ecco grosso modo come mi organizzo io:
- Evening routine (sera). Prima di andare di sopra a struccarmi e poi a letto a leggere, preparo già tutto quello che serve a me e ai miei figli la mattina dopo: sistemo le cose per la colazione, controllo gli zainetti, imposto la macchina del caffè per trovarlo appena fatto quando la mattina scendo in cucina. Poi salgo e, dopo la beauty routine e prima di mettermi il pigiama, preparo i vestiti per il giorno dopo (ad onor del vero spesso la mattina cambio idea, ma almeno ci provo dai).
- Morning Routine (mattina). Ora arriva la parte più masochistica, ma anche la più bella: punto la sveglia almeno mezz’ora, più spesso un’ora prima di quanto mi serve per prepararmi, così prima che si alzi il resto della famiglia riesco a fare cose come meditare (certi giorni una decina di minuti, a volte anche una mezz’oretta, dipende), fare un po’ di yoga, scrivere, leggere… Avendo preparato già tutto la sera precedente, di mattina mi basta letteralmente alzarmi dal letto per far sì che la mia routine si esegua praticamente da sola. E’ tutto pronto: non devo pensare, non devo investire tempo ed energie a prendere decisioni e organizzare, preparare… mi basta eseguire tipo automa e voilà, porto a termine molte più cose di quanto abbia mai fatto.
Sembro ossessionata dall’organizzazione? Non lo sono mai stata. Infatti ho passato gran parte della mia vita a svegliarmi all’ultimo secondo, fare tutto di fretta, cercare di pescare dall’armadio qualcosa di sensato da mettermi e pregare che non ci fosse troppo traffico altrimenti sarei arrivata in ritardo a scuola / all’università / in ufficio. Tutta la vita così. Da quando invece mi comporto come un marine dell’esercito e seguo fedelmente il mio sistema collaudato sia mattina che sera, vivo in modo estremamente più rilassato e ho tempo per fare cose che non avevo mai pensato di riuscire a fare. Medito! Di mattina!! Esco di casa un po’ prima per parcheggiare più lontano dalla scuola di piper-figlio e attraversare a piedi un pezzetto di parco alberato che è stupendo in ogni stagione e respirare a pieni polmoni mentre cammino nella natura (prima dovevo praticamente lanciare figlio1 dal finestrino in corsa per non farlo arrivare tardi). Dire che mi è cambiata la vita è un eufemismo.
Questo, naturalmente, non significa che non ci siano le eccezioni. Come per esempio le mattine in cui proprio non ce la faccio a svegliarmi presto perché il libro che sto leggendo mi ha fatta stare col naso nelle pagine fino alle due di notte. Oppure le mattine in cui succede qualche contrattempo che manda tutto a pallino, come l’altro giorno quando mi sono infilata nella doccia solo per scoprire che non funzionava l’acqua calda e quindi abbiamo impiegato la mattina a cercare di risolvere il problema (non ci siamo riusciti) e alla fine sono andata al lavoro tardi e con i capelli sporchi (il problema è stato risolto un giorno e 200€ dopo). Oppure quando piper-figlio2 ha scelto le 6:30 di mattina come orario prediletto per vomitare un po’ dappertutto e io mi sono trovata, anziché a meditare, a pulire resti della cena dal materasso. Eccezioni a parte, posso giurare su quello che volete che è un’altra vita e che non credo proprio tornerò indietro. Essere un filo ossessionati dall’organizzazione ripaga, c’ho le prove. (Sì, ci ho messo 40 anni a scoprirlo, ma hey, meglio tardi che mai)
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Riempire i buchi creati dal decluttering e scegliere cosine nuove per motivare la nuova routine.
I cambiamenti, soprattutto nelle abitudini quotidiane e negli ambienti familiari, mantengono la mente attiva e portano una ventata di novità. Anche le cose nuove danno una sferzata di energia, creatività e buonumore. Preparare i propri ambienti per la nuova stagione e rinnovarli sono operazioni che possono avere effetti portentosi sulla produttività. Non serve rifarsi il guardaroba o spostare tutti i mobili in casa, basta rinnovare qualche dettaglio per avere già ottimi effetti.
Dopo aver fatto un cambio armadi completo di eliminazione di capi che hanno ormai fatto il loro tempo, analizzo la situazione per capire di cosa sono rimasta senza e cosa mi devo procurare per evitare di avere malfunzionamenti al guardaroba, magari proprio una mattina in cui sono già in ritardo. L’ottimo effetto collaterale è che avere un paio di pezzi nuovi nell’armadio rende più piacevole il momento della scelta di cosa mettersi e stimola la ricerca di nuovi abbinamenti. Nel mio caso questo, che sembra un dettaglio, si ripercuote sul mio umore generale che influenza la mia giornata e le altre aree della mia vita.
In questo periodo, però, mi piace anche preparare la mia casa per l’autunno-inverno. Ritirare fuori il cesto con le coperte da usare sul divano la sera, aggiungere qualche cuscino qua e là, rimettere il piumone sul letto… [Nel mio studio, per esempio, ho aggiunto questo cesto di Depot in cui ho messo una coperta per le mattine di questo inverno quando mi troverò a meditare nel silenzio della casa ancora fredda. Ho anche aggiunto un cuscino alla sedia della scrivania per rendere più confortevoli i momenti di scrittura che riesco a ritagliarmi ogni tanto.]
Per l’organizzazione dell’agenda e delle mie millemila liste tematiche di cose da fare che amo stilare quotidianamente per tenere la mia vita relativamente sotto controllo (o almeno averne l’impressione), a settembre faccio rifornimento di articoli da cancelleria. [Quest’anno il mio spacciatore di fiducia è stato Søstrene Grene (una specie di Tiger danese molto più stiloso), dove ho preso quaderni, penne adorabili, graffette, puntine super carine e degli evidenziatori doppia punta in due colori, geniali. E no, non sono sponsorizzata.]
E ora sono davvero super curiosa di sapere se anche voi avete un metodo preferito per affrontare il rientro e iniziare l’anno e se sì quale. Condividete, così prendo ispirazione!
2 Comments
Quest’anno, complice fine home Office per marito, la mia routine è stata: organizzare il rientro per pranzo dei bambini. Tutto il resto sarà un divenire, compreso rifare cameretta dei bambini e quindi smaltire tutti i loro vecchi giochi/ libri/letti etc. Leggo che devi portare i bambini a scuola in macchina?! Che delirio! Meno male in Svizzera c’è la regola che già dal kindergarten devono andare a piedi da soli, ovvio la scuola è vicina, infatti nella mia cittadina abbiamo 4 kindergarten dislocati nei vari quartieri, idem scuola elementare e secondaria.
Qui la regola di solito è dalla 1. Klasse, ma solo sotto un certo numero di km e purtroppo noi siamo più lontani, quindi da solo a piedi al momento non può. È una distanza che potremmo tranquillamente coprire in bicicletta, se non fosse che io devo proseguire direttamente per andare al lavoro che è ben più lontano e in bici non arriverei mai in tempo. Per un paio di anni almeno purtroppo mi rimane solo la soluzione della macchina.