Titolo: Tre camere a Manhattan
Titolo originale: Trois Chambres à Manhattan
Autore: Georges Simenon
Anno: 1946
Editore: Adelphi
Pagine: 190
Inizio ammettendo tutta la mia ignoranza: conoscevo Simenon naturalmente per i suoi gialli di Maigret, ma non sapevo avesse scritto anche libri diversi. E questo è decisamente diverso.
Quando quest’estate in Liguria ero nella mia libreria preferita per comprare due libri di Adelphi e avere in omaggio una borsa (era una promozione che ha avuto luogo tra luglio e agosto), ho finito per comprarne quattro, di libri (e riceverne due, di borse). Uno è stato questo che ho recensito qualche settimana fa. Un altro è stato Tre camere a Manhattan, mentre gli altri due devo ancora leggerli, ve ne parlerò.
Ad una prima occhiata si potrebbe pensare che questo romanzo di Simenon sia ambientato tra le strade di New York, in particolare nelle lunghe passeggiate chilometriche che i due protagonisti continuano a fare nel quartiere di Manhattan, dove entrambi risiedono. Il titolo tenderebbe invece a farci credere che le vicende siano soprattutto ambientate nelle tre camere in questione: quella di lui, quella di lei e quella dell’hotel. Un’analisi più attenta, invece, rivelerà che il vero fulcro di quello che avviene è nella testa, nel cuore, nei sentimenti del protagonista. Tre camere a Manhattan non è la storia di un amore, bensì la storia di un innamoramento, quello di Frank e Kay, le cui fasi (ognuna, anche la più piccola, dal momento del primo fortuito incontro fino alla fine) vengono vivisezionate, esaminate, raccontate, sviscerate tra le lunghe passeggiate nelle strade di Manhattan di notte, tra il traffico visto dalle finestre all’alba, tra cose non dette, sentimenti repentini e una passione tanto forte da trasformarsi in fretta in ossessione.
La vera forza del romanzo è la capacità di Simenon di creare le atmosfere giuste – di cupa solitudine, di incertezza, di angoscia esistenziale – che trascinano il lettore dentro al romanzo. Si ha quasi la sensazione di stare guardando un film in bianco e nero. Le strade notturne di New York, con le insegne al neon e i locali aperti tutta la notte fanno da sfondo perfetto per i due protagonisti e il loro bagaglio di esistenza, che si scontreranno per caso a notte fonda in un diner come un altro, tra fumo di sigarette e musica che suona dal juke box. E da lì in poi nulla sarà più come prima.
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