E’ settembre, ve ne siete accorti? Io a malapena e solo grazie ai soliti post sui social media che ne annunciano la venuta. Per il resto, fuori e dentro me è ancora agosto. Per la precisione è proprio piena estate e se questo a inizio settembre in Italia è normale, non lo è affatto invece ad Amburgo. Oggi è il 4 di settembre e qui nella città libera e anseatica giriamo ancora in sandali e abitini. E’ talmente poco normale che non so più nemmeno cosa dire. In ogni caso, se gli anni scorsi l’autunno cominciava a fare capolino a metà agosto (se non prima) e io ora di inizio settembre ero carichissima per l’arrivo della mia stagione preferita, quest’anno i miei pensieri e le mie sensazioni ne sono ancora lontani. Gli anni scorsi cominciavo a fare liste delle mie cose autunnali preferite e di cose che amo fare in autunno già a fine agosto, mentre al momento sono ancora in mood totalmente estivo. Settimana prossima dovrebbero tornare ad esserci 30°C, ma come si fa?
Se va avanti così, credo che il primo post sulle cose autunnali che guardo, ascolto, leggo, mangio e faccio arriverà fra uno o due mesi. Forse tre?
Nel frattempo, ecco una carrellata di cose sparse che mi sono piaciute o mi stanno piacendo ultimamente… (E con “ultimamente” intendo negli ultimi mesi, perché ormai riesco ad aggiornare il blog ad ogni morte di Papa) In realtà alcune di queste sarebbero molto adatte a traghettarci verso l’autunno, se solo si riuscisse a trovarlo…
Cosa guardo:
Only murders in the building – Disney+ // Non esattamente l’ultima serie uscita, mi rendo conto – anzi per la precisione è già uscita anche la seconda stagione. L’avevo in lista da un bel po’, ma avendo sempre troppo poco tempo per fare qualsiasi cosa, sono riuscita ad iniziarla solo nelle ultime settimane. Adorabile. E’ un mistery che, pur parlando di omicidi e facendo venire a volte anche qualche brivido, fa al contempo molto ridere e tiene coinvolti, senza svelare troppo (per me il finale è stato una sorpresa). Tre inquilini di un elegante palazzo di New York (due signori un po’ attempati, Steve Martin e Martin Short, e una ragazza, Selena Gomez) si trovano per caso coinvolti in un mistero che coinvolge proprio un loro vicino di casa. Condividendo tutti e tre la passione per i podcast criminali (tipo True Crime), decidono di indagare sulla faccenda e creare il loro podcast. Gran parte dell’azione avviene all’interno del condominio e, lasciatemelo dire, gli interni sono da urlo. Apprezzo in particolare come questa serie riesca ad avere un’atmosfera contemporaneamente confortante e da brivido. Sublime la fotografia, con quegli interni eleganti e avvolgenti e quelle luci calde e soffuse. Stupenda anche la colonna sonora e la sigla iniziale, che cattura bene lo charm di questa serie. Sarebbe ideale per le serate autunnali sul divano con tè caldo e copertina, se mai torneranno ad esserci. Sto per iniziare la seconda stagione e ho grandi aspettative. – su Disney+
Manifest – Netflix // Un aereo che parte dalla Giamaica diretto a New York incontra delle turbolenze in volo. Quando dopo qualche ora atterrano al JFK, i passeggeri e l’equipaggio scoprono che sono passati 5 anni dal momento in cui il loro volo è decollato dopo la vacanza per riportarli a casa. Questo succede nei primi minuti della prima puntata, non sto spoilerando nulla. Questo inizio mi ha talmente intrigata che ho iniziato la serie immediatamente. Non me ne sono pentita. E’ un po’ più cupa di quanto credessi, ma è una serie molto coinvolgente e tiene decisamente col fiato sospeso.
Obi Wan – Disney+// Essendo piper-marito e io appassionati di Star Wars, è raro che ci lasciamo scappare una delle mille derivazioni di questa saga (infatti questa l’abbiamo vista ormai mesi fa, quando è uscita, solo che non ho mai tempo per aggiornare il blog), che siano film, spin off o serie, anche se – va detto – alcune cose sono abbastanza… ahem… perdibili. Obi Wan, per quel che mi riguarda, è tra i prodotti Star Wars migliori degli ultimi anni. Mi è piaciuta decisamente più di Boba Fett e anche della seconda stagione di The Mandalorian. Per me è un sì. – su Disney+
Cosa ascolto:
Podcast “Mord auf Ex” // Ispirata dalla serie tv di cui sopra, sono andata a cercarmi un podcast che parlasse di crimine. Quando mi è apparso “Mord auf Ex”, podcast di due giornaliste tedesche che parla di casi veri, a volte irrisolti, a volte assurdi, ma sempre interessanti, mi sono accorta che in effetti ascolto molti contenuti in inglese e in italiano, ma quasi mai in tedesco. Direi che questo è stato un ottimo inizio! – Su Spotify
Audible // Avevo “congelato” il mio abbonamento ad Audible ormai mesi fa (funzione molto utile in effetti) perché, avendo cambiato lavoro, non avevo più le mezz’ore da passare in macchina ogni giorno andando e tornando dall’ufficio. Ma attenzione perché ho cambiato lavoro un’altra volta (mai un momento di pace da queste parti) e sono tornate le mezz’ore di ascolto in macchina la mattina e la sera. Ho quindi scongelato il mio abbonamento e ho ricominciato ad ascoltare gli audio-libri. Posto che secondo me questo non può sostituire la lettura vera, specialmente su libri di carta (uso anche il Kindle, soprattutto in viaggio, ma continuo a preferire la carta stampata), per chi ha poco tempo e non vuole rinunciare ai libri, questo è un buon surrogato per quando si guida o in generale per tutti quei lavori di casa (tipo stirare) in cui si hanno le mani occupate ma la mente libera. Io lo consiglio tantissimo. – Potete abbonarvi qui(tra l’altro al momento i primi 90 giorni sono gratis!)
Cosa leggo:
Newsletter “Heartbeat” // ogni venerdì un racconto breve a sfondo romantico nella casella della posta. Che idea carina! Ed è pure gratis! Ben inteso, sono racconti brevi che a volte rammentano un po’ degli Harmony (esisteranno ancora?), ma altre volte regalano invece piccole sorprese. In ogni caso sono molto piacevoli, anche perché gli autori sono sempre scrittori già affermati o nascenti, ma mai dilettanti, quindi i racconti sono quantomeno ben scritti. Trovo poi originale l’idea di una newsletter che non voglia venderti qualcosa, né approfondire chissà quale tema, ma – semplicemente e banalmente – intrattenere per una decina di minuti. E’ diventato un rituale piacevole del venerdì sera, dopo aver messo i bambini a letto, con un bicchiere di vino o una tisana calda (la tisana calda, di nuovo, nel caso ad un certo punto arrivi l’autunno; in caso contrario consiglio di proseguire con del vino bianco ghiacciato). Consiglio questa newsletter anche se volete migliorare il vostro inglese: leggere un racconto breve è meno faticoso e impegnativo di un libro e, dato che il tema è leggero, è più facile che leggere un articolo di giornale perché raramente ci sono termini specifici, ma anzi il lessico è generalmente quotidiano e la prosa immediata. – Potete iscrivervi qui (Comunque, visto che il romance in realtà non è il mio genere preferito, anzi, mi chiedo se esistano newsletter del genere anche sulla letteratura in generale o magari con racconti gialli o altro… se avete suggerimenti, sparate!)
Lawrence Osborne // Audiolibri a parte, dal momento che leggere libri fisici fatti di carta rimane ancora una delle mie cose preferite in assoluto nella vita, trovo il tempo di leggere la sera, nonostante il periodo quantomeno sfidante mi faccia calare la palpebra ad orari da nonna Abelarda. Fossero anche solo due paginette, però, non mi privo di questo piacere. Visto il periodo di stanchezza generale, mi sono affidata ad uno dei miei grandi amori (con un filo d’odio): Lawrence Osborne. Durante le vacanze mi sono dedicata ad uno dei pochi suoi libri che ancora non avevo letto e che è stato particolarmente adatto al periodo in cui torno nei miei luoghi dell’infanzia, al mare, d’estate. Mi è piaciuto moltissimo, ma non quanto Nella Polvere (recensito qui), di cui per altro sta per uscire il film e NON VEDO L’ORA! Altri libri di Osborne che ho recensito sono Cacciatori nel buio e il turista nudo. Ad agosto, invece, è uscito il suo nuovo libro, ambientato ad Hong Kong, una delle mie città preferite ever, infatti l’ho già comprato e sarà il prossimo che inizio. Non si sa ancora quando uscirà la versione italiana, ma se come me siete fan o anche solo curiosi, potete ordinarlo qui in inglese.
The New Yorker // Le copertine di questo settimanale newyorkese sono famose, così come la qualità degli articoli e la bravura degli autori. Io ho un account online da anni sul loro sito, ma è gratuito, col quale quindi è possibile consumare un contenuto molto limitato (giustamente). Dal momento che alcuni tra gli articoli meglio scritti che io abbia letto sono proprio di questa testata, quando su instagram ho visto un’offerta molto vantaggiosa per tre mesi di abbonamento, ho deciso fosse arrivato il momento di provare. Sono molto soddisfatta, tanto che ho già rinnovato per altri tre mesi, complice un’ulteriore promozione su instagram, lol.
Cosa faccio:
Ci vedo di nuovo // E’ iniziata che mi sembrava di aver perso ancora un po’ di vista – ah signora mia la vecchiaia. Mi sono decisa ad andare a fare il check della vista ed è venuto fuori che non ci vedevo un tubo perché avevo tutte le lenti degli occhiali rigate. LOL. In realtà non solo non ho perso altre diottrie, ma ho addirittura riacquistato un po’ di vista. Prima che potessi esultare, la signorina ventenne che lavora dal mio ottico mi ha spiegato “sa signora, con l’età è normale che la miopia migliori un po’ perché poi si comincia a vederci di meno da vicino”. Non capisco proprio cosa stia insinuando, è evidente che non posso avere più di trent’anni. Ma veniamo alla parte importante: gli occhiali nuovi. Impossibile nascondere che io sia stata pesantemente influenzata da Carrie Bradshow in And just like that, serie che a me è piaciuta molto e di cui sto aspettando impazientemente la seconda stagione. Intanto ecco qui sotto i miei occhiali e i suoi… quasi, dai. Non li ho scelti identici in parte perché gli occhiali troppo squadrati non mi stanno bene e in parte perché a me piace che gli occhiali siano proprio grandi, oversize direi. Però da dove ho preso ispirazione mi pare evidente. (Ho cercato di replicare l’espressione concentrata e intensa di Sarah Jessica Parker, senza successo. A me è uscita quella di quando entri in una stanza con piglio deciso e poi ti blocchi e ti chiedi “aspè cos’ero venuta a fare…?)
6 Comments
Dico solo che Only Murders in the building seconda stagione é una riconferma 🙂
EVVIVA!! 🤩
Ciao Piperpenny che bello rileggerti! Anch’io sono appassionata di noir, in particolare nordici. Cambiando genere, ho visto da poco su Raiplay il film ‘Lacci’ (che a suo tempo avevo perso al cinema causa chiusura pandemica): sempre in quel periodo tu avevi recensito il romanzo, che poi avevo letto…. Ah dimenticavo: gli occhiali ti stanno molto bene!
Uh, è vero il film… vado a cercarlo!
Grazie mille! 😊
E’ bello leggerti di nuovo! Bentornata sul blog 🙂
Ma grazie!!