Andiamo dritti al punto. Ecco, come al solito, una carrellata di cose che ultimamente sto guardando, ascoltando, leggendo, mangiando, facendo…
Cosa guardo
Wednesday. Dopo averlo sentito osannato un po’ da tutti (e aver visto la scena del ballo ovunque fino alla nausea), ho guardato anche io la prima stagione (perché è evidente che ce ne sarà almeno un’altra) di Wednesday (o Mercoledì). Confermo che è davvero molto carina, ma nulla per cui strapparsi i capelli. Un po’ creepy ma con (molta) moderazione, simpatica e tutto sommato coinvolgente (va beh, chi siano i cattivi si capisce al minuto 1, ma non importa). Bravissima a mio avviso Catherine Zeta Jones, che non avrei mai immaginato in un ruolo del genere e invece le sta a pennello. Altrettanto brava Gwendoline Christie, in un ruolo totalmente diverso da quello in cui l’ho conosciuta (Game of Thrones) e che ha saputo fare suo in modo eccellente. In ogni caso, se ancora non l’avete fatto e se non sapete cosa guardare, questa serie è piacevolissima. (Su Netflix)
If only. Ho iniziato a guardare questa serie semplicemente perché la locandina su Netflix ha attirato la mia attenzione. E’ una serie spagnola che qui sul Netflix tedesco mi appare come “If only”, ma il cui titolo originale è “Si lo hubiera sabido” e che se ho visto giusto in italiano è intitolata “Se solo“. Emma vive a Siviglia, è sposata con Nando (Fernando) e hanno due figli. Il suo matrimonio sta andando a rotoli, la sua vita le pare priva di senso, ha perso il padre… tutto sembra andare in malora, quand’ecco che… Tutta la serie è incentrata su quello che succede dopo. E’ una serie che io trovo contemporaneamente molto carina e altrettanto brutta (quest’ultimo non sembra un aspetto voluto). Perché? Credo sia soprattutto l’accozzaglia di temi: un po’ commedia romantica, un po’ fantascienza, un po’ film poliziesco / di spionaggio, un po’ affronta temi vagamente più seri… e non sempre il mix funziona. E’ però esattamente quell’equilibro di brutto&bello che personalmente mi tiene legata allo schermo. Insomma il mio consiglio in questo caso è di iniziare a vederla e decidere se fa per voi o meno. (Su Netflix)
Documentario “Harry & Meghan”. Inizierò dicendo che non sono esattamente una di quelle affascinate da – e interessate a – la famiglia reale britannica. Le mie conoscenze in proposito sono che Carlo è figlio di Elisabetta, William e Harry sono figli di Carlo e Diana e ora Carlo è sposato con Camilla, William con Kate e Harry con Meghan. Fine. Non ho idea di come siano le altre parentele e come funzioni il tutto (né mi interessa particolarmente). E infatti ho smesso di guardare The Crown (per altro serie fatta benissimo) tipo all’inizio della terza stagione perché mi ero stufata. Nonostante là dentro i più normali e simpatici mi sembrino proprio Meghan e Harry (ma poi che ne so io)(e chiunque altro in realtà), non avevo in programma di spararmi il documentario onestamente. Poi al compleanno di un’amica che lavora nella giurisprudenza ne ho chiacchierato con una sua amica che si occupa di diritti tv e roba simile e che lo ha trovato interessante per una serie di ragioni (più che altro professionali). Così, incuriosita, mi sono convinta a guardarlo e l’ho trovato interessante anche io, ma per tutte delle altre ragioni. Per me la cosa interessante è stata poter dare uno sguardo (editato, ok) a delle vite che normalmente sono blindate. E’ stata una delle pochissime volte in cui si sono visti dei retroscena e dei meccanismi di un mondo normalmente inaccessibile. Poi certo, questa è solo la versione di una delle due parti in causa (e sono certa che loro siano assolutamente convinti che sia tutto proprio così) e l’altra campana non la sentiremo mai, visto che la famiglia reale è fedelissima alla regola di non commentare mai nulla per alcun motivo. Quindi boh. La mia impressione di profana, comunque, è che la presenza di Meghan nella famiglia reale avrebbe potuto trasformarsi in qualcosa di stratosferico, se ben gestita, invece hanno fatto l’esatto contrario affossando tutto e tirandosi la zappa sui piedi. Dal punto di vista di una che ha lavorato quasi 15 anni nelle relazioni pubbliche mi vien quasi da piangere per l’idiozia con cui è stata gestita tutta questa faccenda. Che occasione pazzesca buttata via in modo stupido, mamma mia. In ogni caso l’ho trovato interessante e mi ha anche fatto conoscere un podcast che si è rivelato essere (questo sì) davvero splendido, quindi proseguiamo col prossimo punto… (Su Netflix)
Cosa ascolto
Archetypes. Podcast di… Meghan Merkle, eh già. Qui però non c’entra nulla la sua vicenda privata. Tutt’altro. Sono 12 episodi che parlano di altrettanti stereotipi femminili, di etichette che vengono appiccicate alla figura della donna, limitandola in spazi, competenze e ruoli predefiniti. In ogni puntata viene preso in esame uno stereotipo insieme all’ospite: una donna famosa che di quello stereotipo è stata – ed è – vittima o in qualche modo lo ha vissuto o ne ha a che fare. Ci sono nomi come Serena Williams, Sophie Trudeau, Mariah Carey, Paris Hilton, Candace Bushnell, Constance Wu… Il focus è sui doppi standard tra uomo e donna che vengono normalmente e costantemente applicati nella nostra società. Nulla di nuovo eh, ma davvero non se ne parla mai abbastanza. Inoltre è un podcast fatto davvero benissimo, quindi vale davvero uno o più ascolti. (Su Spotify)
Missing pages. Un podcast che parla di scandali letterari. Un po’ mistero, un po’ letteratura, un po’ scandalo, un po’ editoria. Sembra un podcast partorito dalle mie preferenze e dai miei desideri. Si può volere di più? Non credo. O forse sì, passiamo al prossimo punto.
Gilmore to say. Un podcast che ho scoperto solo ora, ma che avrei potuto benissimo fare io che – come le due host – so sostanzialmente a memoria quasi ogni episodio di tutte le stagioni di Gilmore Girls (tranne quei quattro orribili film di pochi anni fa, che vorrei solo dimenticare). E ho delle OPINIONI, mioddio se ho delle opinioni in proposito! E delle teorie! Potrei aver risposto ad alta voce al podcast in più di un’occasione e anche in modo accalorato. Chissà. Se siete fan della serie non perdetevelo, ma solo se siete pronte a rientrare nel tunnel…
Cosa leggo
Leggo più di quanto riesco a recensire. Nelle prossime settimane dovrei riuscire a condividere alcuni degli ultimi libri letti. Intanto, se anche da voi il tempo continua ad essere uggioso (nonostante le giornate che finalmente si allungano), è il momento ideale per accoccolarsi al caldo a leggere libri da brivido, prima che il clima viri decisamente verso la primavera. Qui avevo condiviso tre titoli meravigliosi.
Cosa mangio
Oreo alla fragola. Prodotto americano che qui ad Amburgo non non ho ancora visto in questa variante, ma che ho trovato invece in Italia in un negozio di prodotti asiatici. Il non plus ultra del nonsense. Globalizzazione che?
Cosa faccio
Nascondo cavi e prese elettriche. Lavorando molto da casa, la situazione cavi su nel mio “ufficio” stava sfuggendo pesantemente di mano. Sedermi alla scrivania stava iniziando a crearmi ansia. Ad un certo punto l’illuminazione e voilà: la box nascondi-cavi. Problem: solved. Basta guardare la foto qui sotto del prima e del dopo. Che benessere! Non riesco a credere di aver aspettato tanto per attuare una soluzione così semplice (ed economica). Quando piper-marito ha sentito cosa avevo ordinato ha commentato con “che inutilità”. Vi dico solo che ora ne ha ordinate due anche lui LOL. Qui c’è in nero in grande e in piccolo. Qui in bianco in grande e in piccolo. C’è anche un modello con l’uscita dei cavi sul retro, perfetta se volete posizionarla contro il muro.
Pianifico l’anno. Sì, mi rendo conto che è febbraio. Io in realtà avevo ordinato questo bel calendario da muro a fine dicembre. Quando però nelle vacanze di Natale mi sono accinta ad appenderlo al muro, mi sono resa conto di aver ordinato il calendario del 2022. Non particolarmente utile. Con i miei tempi, ora che l’ho rimandato indietro, ho ordinato quello giusto e mi sono finalmente decisa ad appenderlo, si è fatto febbraio. Meglio tardi che mai. Comunque posso solo consigliare un calendario così: ogni mese ha un colore, facilitando il colpo d’occhio. Il formato gigante permette di vedere tutto senza sforzo. Avere tutto sott’occhio in un posto solo (vacanze, giorni di chiusura di scuola e asilo, scadenze di lavoro, appuntamenti personali, viaggi, compleanni…) facilita la vita DI BRUTTO. E da Capitan Ovvio è tutto. Se volete anche voi il calendario gigante del 2023 in arcobaleno, qui c’è il mio, che però non trovo su Amazon Italia, in compenso questo sembra ancora più carino.
Guardo video di Dubai. Per la precisione, questi qui. Perché? E’ forse Dubai uno dei posti del mio cuore? Manco lontanamente. Non che mi sia dispiaciuto andarci, ma dopo la prima volta non sentivo il bisogno di tornarci, onestamente. Invece ci siamo tornati l’anno scorso (sul mio profilo instagram ci sono le storie in evidenza nel circolino “Dubai”) e ora son qui che sfoglio foto e video di quella vacanza col magone. Il problema è sempre lo stesso: questo qui è il periodo dell’anno in cui non ne posso più di freddo, pioggia, buio, neve e ghiaccio. Le prossime vacanze delle scuole saranno a marzo e io riesco a pensare solo a mare, spiaggia e sole. Che a marzo trovi solo andando dall’altra parte del pianeta (e con una sola settimana di vacanza 12 ore di aereo ANCHE NO) o, volendo stare più vicini, a Dubai e dintorni. Più vicino ancora e ci si trova in una tiepida primavera, solo che io voglio l’ESTATE. Quindi? Quindi niente. Quest’anno niente Dubai, mi sa che staremo nei paraggi e per trovare l’estate prima di giugno mi restano solo i video…
Per il momento direi che è tutto. Voi che fate?
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