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Cose a caso

27 Febbraio 2023

Questa è la versione meno strutturata e più a casaccio della solita rubrica di aggiornamenti. Quindi mi si addice di più e potrebbe anche andare a sostituire la rubrica originaria. Il fatto è che la suddivisione in temi fissi, che all’inizio mi era sembrata pratica e utile, inizia ad andarmi stretta. A questo giro per esempio ho poco da dire all’interno delle categorie predefinite, ma ho comunque cose varie ed eventuali da consigliare o di cui parlare, sicché farò un “test run” di questo nuovo formato e vediamo come va. In pratica è un ibrido tra la rubrica Live from Here e quella di aggiornamenti inutili di metà settimana che facevo gli anni scorsi. D’altronde in un blog che pubblica saltuariamente, letto da una media di 3 persone (tra cui mia madre) e dove non c’è nemmeno la parvenza di un calendario editoriale, confido nel fatto che non se ne accorga quasi nessuno che in realtà faccio le cose a caso (come stile di vita intendo). In fondo my home, my rules. Quindi andiamo.

 

Come ho speso inutilmente i miei soldi di recente

Una che possiede 7 paia di Birkenstock (SETTE!), ha forse bisogno di un paio nuovo? No, infatti. Quindi ecco qui, sono andata all’outlet e ne sono uscita con l’ottavo paio: le Kyoto in suede verde salvia. Mi faranno presto azionista di maggioranza.


Nel caso foste preoccupati per l’abominevole stato della mia “pedicure” qui sopra (o più precisamente la mancanza della stessa), posso tranquillizzarvi: nel frattempo la situazione è stata risolta.

Pensate forse che queste siano le uniche scarpe che ho comprato ultimamente? Non siate sciocchi! Ma per chi mi avete preso?! Ecco a voi dei mocassini second hand di Giorgio Armani, linea “Le collezioni”, in cocco color cioccolato. Li adoro, sono in condizioni perfette, mi stanno a pennello e sono incredibilmente comodi come delle ciabatte. Li ho fatti arrivare dal Canada. Mi sono costate più le spese di spedizione e di dogana che le scarpe stesse? Si. Ce ne frega? No.


 

Cose che ho combinato

Vi ricordate la mia lavanderia, fiore all’occhiello della casalinga disperata che sono, parallelamente al lavorare 40 ore (almeno) a settimana (viva il lavoro da casa e il “va beh prima di rispondere a questa email faccio partire i bianchi dai”)? E soprattutto, vi ricordate il multi-cesto per i panni sporchi di cui diverse persone mi avevano chiesto il link (eccolo)? Dopo un incidente che ha coinvolto piper-figlio2, una tovaglia, della salsa di pomodoro e due dei sacchi per i panni, ho deciso di lavare anche questi ultimi. C’era scritto sull’etichetta di lavarli solo a mano? Sì. Io ho ascoltato? Ovviamente no. E così i due suddetti sacchi si sono praticamente disintegrati nella lavatrice. Non l’ho presa con aplomb, va detto, ma tanto ero in casa da sola. Ho contattato la ditta da cui lo avevo comprato per poter acquistare solo due sacchi di ricambio: non vedo perché buttare via un intero prodotto in ottimo stato, quando mi servono solo due sacchi di ricambio. Il capitalismo non la pensa come me, però: è venuto fuori che costa meno – a loro e a me – ordinare un intero prodotto nuovo. Io lo trovo allucinante. Alla faccia dello spreco e dell’impatto ambientale. E quindi niente questo è un appello ad essere più lungimiranti di me e non lavare assolutamente i sacchi del multi-cesto in lavatrice. Spruzzino e spugna e via.

 

Cose carine che ho scoperto

Il profilo instagram Thesylebungalow. Stephanie Hill è una ex ballerina, l’ho capito prima ancora di leggerlo. Quando fai danza per oltre 20 anni, certi movimenti, una certa andatura e quel certo portamento li riconosci immediatamente. Sono stata attirata da questo, sono rimasta per lo stile. I suoi contenuti hanno uno stile personale che ti mette buonumore. Questa creator crea delle micro-pubblicità che ti danno la sensazione di stare guardando un film anni ’50 ambientato in Costa Azzurra con Audrey Hepburn e Cary Grant come protagonisti. Tutte le foto – ma soprattutto i reel – di The style bungalow sono in perfetta armonia con quel filone cinematografico: la musica, lo stile, le ambientazioni, il suo modo di interpretare la scena. Solo che in questo caso lo sfondo è quello tropicale di Miami e West Palm Beach, dove vive e lavora. Il giusto mix di leggerezza e allegria da prendere in pillole durante il corso di una giornata pesante.

Maschera di pulizia profonda “Oxygen Bubble Mask” / The Beauty Mask Company. Sembra una normale maschera di quelle in tessuto, da appoggiare sul viso, solo che è nera (è al carbone attivo) e dopo qualche minuto a contatto con l’aria e con la pelle del viso inizia a fare delle bollicine e forma una schiuma che va a pulire in profondità e a detossinare. Dopo una decina di minuti si può togliere e poi si risciacquano i resti con l’acqua. Su di me ha avuto un ottimo effetto pulente e a breve torno a comprarla (l’ho presa da Rossmann, ma si trova online qui a 1,76€).

 

Cose che sto guardando

YOU – Netflix. WOW. Una serie che non mi aspettavo. Ho cliccato solo perché sulla locandina c’è Dan Humphrey ( i fan di Gossip Girl sanno di cosa sto parlando) e pensavo fosse una serie carina, con un personaggio affascinante e piacevole. E in effetti all’inizio pensavo che Penn Badgley si fosse trovato a interpretare di nuovo un personaggio pressoché identico a Dan Humhprey. MA INVECE NO. I segnali che c’è qualcosa che non va arrivano già dopo i primi minuti e si intuisce in fretta che nella storia di questo meraviglioso ragazzo dal buon cuore e che ama i libri ci sono lati decisamente più inquietanti. Bisogna andare avanti a guardare per capire quanto inquietanti. Magistrale l’equilibrio che sono riusciti a creare tra rendere il personaggio assolutamente adorabile e totalmente disturbato. E davvero bravissimo Badgley nell’interpretarlo. Sono solo alla terza puntata ma la trovo una delle serie migliori viste ultimamente. Non esattamente una serie che mette di buon’umore, ma certamente ben fatta, originale e coinvolgente.

From scratch – Netflix. Tutto carino, fatta eccezione per qualche solito stereotipo italiano infilato qua e là, ma d’altronde è una serie americana. Bravi gli attori italiani che hanno recitato prevalentemente in inglese (Claudia Gerini, Eugenio Mastrandrea, Roberta Rigano tra gli altri). Carino, dicevamo. In realtà mi immaginavo questa serie un po’ più leggera e allegra, invece il mood è un filo più cupo di quanto avessi inteso (almeno fino ad ora). Sono ancora a metà, ma – a meno che le prossime puntate non ci riservino grosse sorprese – per ora non direi una delle serie migliori viste ultimamente. Certo affronta temi che in piccola parte conosco: trasferirsi all’estero, stare lontano da casa, famiglia, amici, stare con qualcuno con una cultura comunque diversa dalla tua. Ci sono ottimi spunti in questa serie. Il suo merito maggiore, comunque, è avermi fatto venire voglia di tornare a Firenze. Ci sono stata l’ultima volta quando ero incinta di piper-figlio2, quindi potrei usare come scusa fargli conoscere i parenti fiorentini che ancora non lo hanno visto dal vivo (e ha 4 anni, ahem)… (Sì lo so, ultimamente mi viene voglia di partire per qualsiasi posto mi passi per caso sotto gli occhi. Il mio ultimo viaggio è stato un veloce weekend in Costa Azzurra ad agosto, capite che non ne posso più.)

 

Cose che avrei preferito non guardare

My place or yours – Netflix. Forse ispirato da San Valentino, settimana scorsa il mio profilo Netflix ha ritenuto opportuno propormi questo film, nonostante nella mia lista i contenuti simili siano quasi inesistenti. Io, per qualche motivo, ho ritenuto opportuno accettare il suggerimento e ho sostanzialmente buttato via una serata che avrei potuto impiegare in modo di gran lunga migliore, tipo svuotando e pulendo il frigorifero… La chimica tra Reese Witherspoon e Ashton Kutcher è del tutto inesistente, la storia per lo più noiosa e anche abbastanza lenta. La cosa migliore è la vista di New York dall’appartamento di Peter (il personaggio interpretato da Kutcher). Una cosa che ho odiato particolarmente è che a Debby (il personaggio interpretato da Witherspoon), che nella vita fa tutt’altro, viene offerto un posto da editor in una casa editrice (mio lavoro dei sogni)… semplicemente perché legge tanti libri. Avrei dovuto spegnere a quel punto, mi rendo conto ora. Per me è un no.

 

E questo per ora è più o meno tutto. Voi che fate?

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Diary  / Lifestyle

Piperpenny
Italiana trapiantata nella città libera e anseatica di Amburgo, lavoro nelle relazioni pubbliche nel campo della moda. Viaggio per vocazione, scrivo per divertimento. La mia occupazione principale in realtà è correre dietro a due minions anche conosciuti come i miei figli.

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5 Comments


Maddalena
28 February 2023 at 12:58 am
Reply

Cara Piperpenny allora la media dei tuoi lettori è 4 perché io ti leggo sempre e seguo spesso i tuoi consigli di lettura o visione! Ciao ciao!



    Piperpenny
    4 March 2023 at 11:47 am
    Reply

    Grazie mille!!!

Francesca
28 February 2023 at 4:34 pm
Reply

Arriviamo già a 5 lettori!😁
A me piace molto anche questo tipo di post comunque!



    Piperpenny
    4 March 2023 at 11:47 am
    Reply

    Ma grazie!!!

Enrica
5 July 2023 at 12:51 pm
Reply

Alzo la media anche io che passo a caso ogni tanto
Daje



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