A volte so essere di una lentezza esasperante a capire le cose, ma poi ad un certo punto ci arrivo. In genere devo farmi male per arrivarci, come un bambino che per capire che il fuoco brucia ci debba mettere dentro la mano. Questa non è stata l’eccezione che conferma la regola.
L’amburghese ha una teoria secondo cui non devi aspettarti nulla dalle persone, altrimenti ci rimani matematicamente male. Io ho sempre preferito essere sufficientemente ingenua da considerarla una teoria troppo cinica per essere vera. Però ad un certo punto bisogna svegliarsi e io finalmente mi sono svegliata. Cadendo dal letto.
Ho avuto due delusioni che mi hanno fatta soffrire quest’anno e alla terza ho capito la lezione.
Ora, quando sentirete di che si tratta, penserete che sono una bambina viziata ed egoista e, credetemi, sono la prima a sentirmi così e a odiarmi per questo, ma in questo momento sono talmente delusa da non poter fare a meno di piangermi addosso. Probabilmente domani mi sembrerà tutta una gran sciocchezza e non ci penserò più. (E quindi mi pentirò di aver pubblicato questo post)
E ora i fatti.
Mi ritengo una persona mediamente altruista, oddio non sono Madre Teresa, ma di certo nemmeno Crudelia Demon.
Cerco di aiutare gli altri se mi è possibile e lo faccio con piacere. Cerco di ricordarmi il compleanno di tutti e, se sono ancora sveglia, cerco di fare gli auguri allo scattare della mezzanotte. Con questo non voglio dire che io non mi sia mai dimenticata del compleanno di nessuno, anzi è successo, mica sono perfetta, ma ce la metto tutta. Mi impegno per cercare dei regali di compleanno che possano davvero piacere alla persona a cui sono rivolti, poi magari non ci prendo, ma di sicuro tutto il mio impegno ce lo metto. Cerco di andare alle feste a cui sono invitata, anche se vuol dire cambiare Paese e prendere l’aereo: non ve lo sto nemmeno a dire cos’ho speso di biglietti aerei e stress solo per i matrimoni di amici e parenti negli ultimi due anni. E non sono nemmeno riuscita ad esserci il 100% delle volte, ma ho fatto il possibile per farlo e l’ho fatto con piacere (sottolineiamolo).
E quest’anno mi sono resa conto che questo non vuole assolutamente dire che tu sarai trattata nello stesso modo in cui tratti gli altri.
Avete presente il comandamento che dice “fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te”? Ecco, è una gran stronzata.
Cominciamo dal mio addio al nubilato. Quello che mi è stato organizzato dalle Cappellaie Matte è stato incredibile e ne sono ancora meravigliata. Quello che mi è stato “organizzato” da tutte le altre mie amiche è stato un distastro epocale di cui fin’ora non ho mai nemmeno voluto parlarle. Sostanzialmente si è trattato di un aperitivo durato meno di due ore, dove l’atmosfera lasciava a desiderare, dove è stato palese che quasi tutte (tranne un paio) avessero fretta di andarsene e in un posto sperduto perchè nessuno poteva sbattersi ad arrivare in centro. Prego notate che per una di loro io l’anno scorso stavo organizzando l’addio al nubilato, quando lei ha deciso di ignorare i miei piani perchè preferiva fare un weekend via con le amiche. Io avrei dovuto prendere l’aereo per Milano e da lì proseguire per fare un weekend via perchè lo voleva lei stessa, cosa che purtroppo non sono riuscita a fare. E lei non è riuscita ad arrivare in centro nella sua stessa città per me. Mi è addirittura stata fatta una battuta tipo “noi oggi abbiamo lavorato, mica come te che eri in vacanza e sei anche andata all’Hammam” (io quel giorno però mi ero alzata alle 4.30 del mattino per prendere l’aereo per Malpensa, ma chissenefrega no?). Ma non è finita: pensate che mi abbiano offerto il cocktail di aperitivo alla mia festa? No, me lo sono pagato io. Oh, e diciamole le cose! (Ovviamente non si tratta certo del prezzo, ma del gesto)
Onestamente: se dovete organizzarmi una festa per farmi sentire una merda, risparmiatevi la fatica, ve ne prego. Preferivo farne a meno.
Ok, forse l’amicizia vera si vede nel momento del bisogno e non in quello dell’organizzazione di una festa, ma non mi sembra comunque che quanto sopra sia una gran manifestazione di amicizia, anzi.
(Ovviamente da questo discorso è esclusa la mia amica e testimone, che ha tentato di organizzare qualcosa di carino, ma è stata ignorata e, accortasi della gaffe del cocktail, si è affrettata a scusarsi e rimediare)
Ora si potrebbe pensare che con un trattamento così io per quest’anno abbia dato.
Se lo pensate, vi state sbagliando.
L’11 agosto ho compiuto 30 anni, data importante per cui di solito si ricevono regali particolari e si fa una festa particolare. Io ho ricevuto, letteralmente, zero regali. Zero feste. (Il piper-marito ed io – entrambi nati in agosto – ci vogliamo regalare il letto nuovo, che però non abbiamo ancora trovato)
Esclusi il piper-marito e la SUA famiglia – che mi hanno portato fiori e bigliettini e con cui sono andata a cena – la mia famiglia e i miei amici, a parte i messaggi di circostanza, non si sono sprecati a fare assolutamente alcunchè. Niente fiori, niente bigliettini, niente di niente. Non ho assolutamente nulla che mi ricordi il mio trentesimo compleanno.
Ho puntato tutto sulla festa che volevo organizzare invitando sostanzialmente il mondo per festeggiare i miei 30 anni. Cerco di organizzarla da mesi, non scherzo, ma sto lottando contro i mulini a vento.
Io capisco perfettamente che un weekend ad Amburgo, per chi viene da fuori, non sia uno scherzo e non biasimo assolutamente nessuno per non riuscire a venire, lo dico davvero in tutta sincerità e vorrei che fosse chiaro. E capisco che abbiano un po’ tutti la loro vita per avere tempo per aiutarmi ad organizzare, ma sostanzialmente questa ipotetica festa si sta rivelando un buco nell’acqua e io non ne posso davvero più di combattere e lottare per riuscire ad organizzarmi una festa di compleanno.
Come non pretendo che quando torno in Italia il mondo si fermi per causa mia e tutti rinuncino ai loro impegni per vedermi (è capitato spesso di non riuscire a vedere delle amiche nei weekend che ero a Milano perchè non avevano tempo e va benissimo così), così non pretendo che la gente prenda un aereo per venire alla mia festa, ci mancherebbe. Però io la festa la volevo fare comunque, ci tenevo davvero. Ho continuato a spostare la data sempre più avanti, sempre più avanti… e ora getto la spugna. Questo compleanno non s’ha da fare.
All’inizio ho cercato di fare finta di nulla anche con me stessa, ho giustificato tutto e tutti, mi sono convinta che fosse stato comunque un bell’addio al nubilato, un bel compleanno, ho indossato un bel sorriso e ho continuato a fare l’amica come se nulla fosse. Ad un certo punto però la finzione non ha più retto e per un po’ mi sono tormentata, chiedendomi perchè. Piangendo come una bambina (eh già), pensando che forse mi ero comportata male io, non ero stata una buona amica e questo fosse il risultato. Ma francamente non mi sembra di essermi comportata in modo tanto abominevole con nessuno per essere ripagata così…
Poi ho capito: è semplicemente che alla gente non frega nulla. Hanno tutti le loro cose, i loro impegni, i loro interessi e tu vieni dopo. Ha ragione il piper-marito ed è ora che inizi a corazzarmi pure io, perché non posso stare così ogni volta.
E così alla fine ho deciso di prenderla con filosofia: niente regali, niente festa…è come se il mio compleanno non fosse mai avvenuto, è come se non avessi compiuto gli anni e ne avessi ancora 29.
Se riuscissi a farlo accadere ogni anno, potrei anche essermi assicurata l’elisir di eterna giovinezza!
Così ho pensato che a questo punto la mia lista 30×30 non avesse più ragion d’essere, avendo deciso di far finta che il mio compleanno non sia mai avvenuto. Sono andata molto vicina a cancellare tutto e non se ne parli più.
Ma poi ho pensato che io 30 anni li ho compiuti, nell’indifferenza generale è vero, ma di fatto li ho compiuti e, di fatto, la persona a cui questo deve interessare più che a chiunque altro sono io e solo io.
E la mia lista 30×30 è il mio modo di festeggiare questo compleanno così importante.
E quindi non solo la lista resta al suo posto, ma stasera vado pure in profumeria e vada a quel paese tutto il mondo!
Probabilmente se siete riusciti ad arrivare a questo punto del post, state alzando gli occhi al cielo pensando “fossero questi i probelmi della vita”.
Non potrei essere più d’accordo con voi!
So di essere una persona fortunata, anzi privilegiata. Ho potuto studiare, ho un lavoro fisso che nonostante tutto mi piace pure, ho appena sposato l’uomo che amo, io e la mia famiglia siamo in salute, ho una bella casa, non mi manca nulla di sostanziale – ho anche il superfluo – e riesco anche a viaggiare quando posso.
Guardando la maggiornaza della popolazione terrestre, io sono probabilmente l’ultima persona al mondo ad avere il diritto di lamentarsi di alcunchè. Dovrei vergognarmi.
Ciononostante non posso fingere di non esserci rimasta male, di non soffrire, benchè si tratti di una cosa superficiale.
Vorrei essere una di quelle persone per nulla materialiste, che non si interessano di queste cose e che conducono una vita semplice e – forse – più genuina. Ma non lo sono.
L’ho detto. E ora mi sento un po’ più leggera.
E comunque nel pomeriggio si ricomincia col mio solito buonumore, ché detesto compiangermi!
11 Comments
Tesò, ho invitato mia cognata, nonché mia testimone, a venire con me a scegliere il vestito da sposa. Non è venuta perché quel giorno c'era Fiorentina – Milan e DOVEVA andare allo stadio.
Ho rimandato quattro volte la data del battesimo del Gormitino perché la cognata medesima e mio fratello non potevano perdere altrettante partite FONDAMENTALI per le classifiche di Fiorentina e Inter e alla fine il Gormitone ha dovuto rinunciare alla festa di fine anno scolastico.
Per il mio 40° compleanno la mia famiglia mi ha fatto gli auguri per telefono, c'era altro a cui pensare.
Continuo però a credere che abbiano ragione quelle come noi.
Non ti dico di non prendertela. Io continuo ad arrabbiarmici.
Tesoro, un po' credo di capirti… purtroppo sono pochissime le persone che nella vita cercheranno di non deluderti mai, per le altre vale quello che hai detto tu "non gliene frega nulla, tu arrivi dopo nelle loro priorità"… Mi ritrovo nelle tue parole perchè abbiamo un carattere simile, per fortuna al nostro fianco abbiamo i nostri compagni che ci sorreggono e cercano di farci aprire gli occhi su come gira il mondo.. siamo forse un po' ingenue, ma fa parte di noi. Cerchiamo sempre di giustificare gli altri e ne paghiamo noi le spese perchè quando ci deludono (e lo fanno, puntualmente!) a starci male saremo sempre e solo noi…
So che non cambieremo, possiamo solo cercare di "attutire i colpi".. ma in queste occasioni fai bene a farti un regalo e far finta di esser più egoista 🙂
Un bacino
P.S.- no dai, non abbandonare la lista 30×30, ormai noi che ti leggiamo ci siamo affezionate 🙂
Mah, cosa dirti se non che ti appoggio in tutto?
E' difficile mettere insieme persone che VOGLIONO vedersi, figurarsi quelle che se ne fregano. Anche a me è capitato qualcosa di simile (non ai compleanni che non festeggio MAI) ed ho deciso di eliminare quelle che mi prendono per il culo, perchè di questo si tratta. Si resterà in pochi, ma almeno sono buoni, quelli veri. Tieniti le cappellaie matte e la tua testimone e magari qualcun'altra e poi zac!
In fondo un week end da te non lo fai con una mezz'oretta di macchina, ma non stai nemmeno in Cina!
Purtroppo il piper marito per me ha ragione, non aspettarti niente, se poi arriva qualcosa gioisci. Io ero come te, una volta… Bacione!
Posso darti un consiglio spassionatissimo: fregatene!
Non sai le volte che le mie amiche del cuore mi hanno dato dei bidoni pazzeschi! Mica per cattiveria eh… ma perché sono fatte così!
E infatti il mio compagno dice sempre che di loro non ci si può fidare quando bisogna organizzare qualcosa!
Pensa che 3 anni fa abbiamo organizzato un Capodanno a Parigi con un gruppo di amici.
Avremmo potuto tranquillamente dormire tutti a casa della nostra amica che vive là ma io ho voluto invitare assolutamente le mie due amiche del cuore e quindi (siccome eravamo diventati troppi per dormire tutti nello stesso appartamento) abbiamo affittato un appartamento in Saint Germain per una settimana, pagandolo una cifra tale che avremmo potuto tranquillamente dormire al Ritz e vuoi sapere come è andata a finire?
Che una delle mie due amiche, pur avendo comprato il biglietto aereo, alla fine non è venuta.
Ma noi a Parigi ci siamo divertiti lo stesso e alla fine peggio per lei 🙂
Invece di diventare matta per organizzare una festa che poi rischia di andare male e di farti sentire ancora più delusa ed amareggiata perché non organizzi un week-end fuori per te e tuo marito, magari facendo una bella sorpresa a lui?!
Caspita Tesoro.
Non immaginavo tutto questo, ma chissà perchè ti capisco in un bel poì di passaggi che hai scritto.
Hai fatto bene a sfogarti, invece.
E lo so, non sono regali e biglietti, sono le "persone", il loro animo rivolto al tuo, soprattutto le persone amiche che conosci da una vita.
Capita spesso, anche con quelle che conosci da un po' meno.
C'è un errore gravissimo nel quale incorriamo molto spesso: pensare che gli altri si comportino come noi.
SBAGLIATO al 90% delle volte.
Dunque adesso vai a leggere la tua mail.
Ti voglio bene, schatzettina mia.
Arrivo come al solito con l'ultimo treno, ma Siegmund sta vivendo la sua prima influenza e sono un po' presa dai suoi termometrini e medicine varie..
Ho notato che i miei amici italiani, coetanei intendo (quindi gente che ha superato già i 35), sono realmente dei bamboccioni immaturi. La tua è una distanza non solo geografica, prendine atto e non prendertela troppo.
Secondo me è il giorno di nascita che ci rende così: anche io 11 agosto, e questo post avrei potuto scriverlo IDENTICO!
Partiamo dal fatto che dici "c'è di peggio al mondo": anche a me capita di pensarlo, poi mi dico che ognuno guarda il proprio dolore, quindi non stare a crucciarti!
Quanto a ciò che dice l'Amburghese, beh… parole sante!!! Noi ci facciamo male perchè ci aspettiamo che gli altri si comportino con noi come noi faremmo con loro… errore! Ognuno è fatto suo modo, e noi (si, proprio io e te, perchè mi sa che questo 11 agosto ci accomuna parecchio) siamo particolarmente sensibili e attente, in mezzo a gente molto più… uhm, diciamo più distante.
Sai, una cosa che ho imparato (visto che il mio 11 agosto è arrivato un po' prima del tuo) è che non dobbiamo mai aspettarci nulla, e che dobbiamo smetterla di far di tutto per compiacere gli altri…
Vivi per te, per tuo marito, per la tua famiglia, e per gli amici veri… chi non ti ama non ti merita! E' una frase banale, ma verissima…
Non permettere a qualche insensibile di rovinarti le giornate!
Ecco, anche io potrei aver scritto questo post.
Mazzate come le tue ne ho prese tante, e ancora non ho imparato. E fa male, fa sempre male.
Dovrò, purtroppo, imparare anch'io a fregarmene come dovrai imparare tu. Ma non è facile.
Vedo che siamo in tante a sentirci identificate con le tue parole. Non ti dico quante volta mi sono sentita ESATTAMENTE come te.
Anche io farò 30 anni fra pocchi mesi e volevo organizzare una mega festa, ma prima ancora di pensare ai dettagli, stavo già pensando a quante delusioni del genere avrei subito 🙂
Per fortuna posso dire che è da un pò di tempo che ci passo sopra a queste cose, e non ci penso. Penso a me, al mio romano, alle piccole cose, e riesco a mettermi l'anima in pace. Spero che anche tu ci riesca.
Il tuo sfogo è comprensibilissimo… ci sono cose che ci fanno rimanere male, terribilmente male… cmq si, è vero… tutti pensano solo e soltanto e se stessi, è così che va il mondo!
una persona che si mette a nudo in questo modo, è una persona molto genuina… 🙂
io penso che nella vita non sia importante quello che si ha, piuttosto quello che si dà. e tu riesci a darmi attraverso poche righe tanta simpatia, allegria; a volte tanti spunti di riflessione utili e importanti.
questo potrebbe non significare molto per te e non lenire minimamente questa delusione, però io intanto prenderei e porterei a casa 😉
sono sicura che nulla al di fuori del logorio della vita quotidiana ha impedito ai tuoi amici di festeggiarti come si deve. sono certa che ti apprezzano e ti vogliono bene! (almeno quanto gli amici virtuali :))
tanti auguri ancora, e ancora, e ancora e ancora, chiara!