Siamo ormai a fine ottobre e qui ad Amburgo l’autunno ha raggiunto il suo punto di massimo splendore. I colori degli alberi nelle strade e nei parchi sono una meraviglia quotidiana, controbilanciata dalle temperature che ormai stanno virando verso l’inverno e dalle piogge sempre più frequenti.
Ecco le mie cose preferite tra quelle che ho guardato, letto, ascoltato e fatto in questo periodo…
SERIE TV: “Midnight Diner: Tokyo Stories”
Una piccola delizia, ecco cos’è questa serie prodotta da Netflix. Mi stupisce non averne sentito parlare di più perché secondo me è una vera chicca. La serie è incentrata su un piccolo ristorantino notturno di Tokyo, di quelli tipici con le porte scorrevoli, le insegne di una volta in tessuto appese fuori, del tipo che ti devi abbassare per entrare, e con il bancone centrale intorno al quale si siedono gli avventori. Questo diner è aperto solo di notte e lì si incontra ogni sera una variegata umanità, che porta con sé storie, sentimenti, problemi, progetti… Ci sono storie più avvincenti e altre meno, ma la vera forza di questa serie è tutto il contorno. La sigla iniziale, sempre uguale, comincia con una veduta notturna di Tokyo, che sembra essere stata girata su un taxi che attraversa le strade illuminate a giorno e affollate a qualsiasi ora della notte, ma piano piano ci si allontana dal centro, per arrivare in una stradina secondaria che sembra uscita da un’altra epoca. In sottofondo suona una canzone giapponese un po’ malinconica che dà un po’ il tono a tutta la serie, poi subentra la voce del proprietario del ristorante che spiega cosa è il suo diner. La serie non è stata doppiata, quindi il sonoro è esclusivamente in giapponese, però ci sono i sottotitoli; questo non è assolutamente fastidioso, anzi è uno degli aspetti che più donano charme ad ogni puntata. E’ la cosa ideale da guardare la sera o nel fine settimana in autunno quando non si ha voglia di nulla di impegnativo, ma anzi ci si vuole accoccolare al caldo e godere dell’atmosfera autunnale, un po’ malinconica e un po’ confortante.
LIBRO: “A Very English Murder”, Verity Bright.
L’autunno è secondo solo al Natale in quanto a periodo ideale in cui leggere un romanzo giallo. Ci sono poche cose più perfette di accoccolarsi sul divano al caldo a leggere di omicidi e misteri, mentre fuori incalza il maltempo. Punti bonus se dalla cucina arriva profumo di zucca al forno per la cena. Jackpot se il romanzo giallo in questione è ambientato in autunno (come questo di cui parlai un paio di anni fa) o almeno nella campagna inglese, che in quanto a maltempo, cielo grigio e pioggia non è seconda a nessuno in qualsivoglia stagione dell’anno. Ho scoperto questa serie di romanzi gialli di Lady Eleonor Swift per caso: l’anno scorso comprai un romanzo ambientato a Natale da leggere a dicembre: era questo qui e – oltre ad essermi piaciuto – mi ha fatto scoprire questa autrice e soprattutto la sua protagonista. Quello, infatti, era credo il quarto romanzo della serie e – benché godibilissimo da solo – alcuni riferimenti ad avvenimenti passati, per quanto non funzionali alla trama, mi hanno fatto venire voglia di tornare indietro a leggere dall’inizio. A very English murder è il primo romanzo della serie, quello da cui tutto ha inizio. Siamo negli anni ’20 del novecento, Eleanor Swift, appartenente ad una nobile famiglia britannica, perde i genitori da bambina e viene mandata dallo zio Lord in un collegio di alto livello. Ellie da ragazza va poco a trovare lo zio alla Henley Hall, la tenuta di famiglia nella campagna inglese tra Oxford e Londra (nello specifico all’interno del parco naturale dei Chilterns), e appena cresce, parte per vivere una vita avventurosa e molto bohemien in ogni parte del mondo, soprattutto quelle più remote, visto che lavora come scopritrice di nuove rotte turistiche per una grande compagnia di viaggi. La sua musa è Annie Londonderry, la prima donna ad aver fatto il giro del mondo in bicicletta (da sola!) nel 1895. All’improvviso, però, lo zio Lord muore prematuramente e così, quando dopo qualche giorno la notizia riesce a raggiungerla mentre attraversa il deserto a dorso di cammello, Ellie viene richiamata bruscamente alle sue radici inglesi e ad una vita più tradizionale, essendo diventata ora Lady Swift. Il titolo, la tenuta con tutto il personale di servizio, i terreni e l’eredità sono suoi, ma non è sicura di volerli. Ecco che sta per rinunciare a tutto e tornare alla sua vita nomade e libera, quando… Se come me già solo le premesse di questo romanzo vi hanno fatto venire voglia di accendere il camino, preparare una tisana e tirare fuori la copertina di lana, sappiate che le passeggiate nella campagna inglese sotto il diluvio, con condimento di fango, stivali wellington e omicidi, qui abbondano. Non resterete delusi. (Lo trovate qui)
MUSICA: Playlist “Autumn in New York”.
Viva l’originalità. Lo so. Non potrebbe importarmene di meno, francamente, di essere originale (in generale, ma in particolare in questo caso). In autunno non ho voglia di originalità, ho voglia di zucca, passeggiate nel bosco, libri gialli e musica che crei la giusta atmosfera. Questa playlist trovata per caso su Spotify crea decisamente la giusta atmosfera. La metto in sottofondo quando cucino, quando scrivo, quando riordino… ed è tutto immediatamente più piacevole. (La trovate qui)
RICETTA: Pasta con crema di zucca e speck.
E’ una ricetta che ho scoperto col Bimby (il cui vero nome, ricordiamolo, è Thermomix, che ha anche più senso, quindi il perché in Italia abbia un nome così brutto per me rimane un mistero), ma dato che è forse la mia preferita del momento (credo di averla mangiata tre volte solo nelle ultime due settimane), volevo condividerla col resto del mondo, quindi ho provato a ricrearla senza Bimby e mi è venuta benissimo. La sto mettendo per iscritto in un post, quindi pazientate solo qualche giorno che poi la pubblico.
SHOW: “Peaceful Cuisine”.
Anche questo è uno show giapponese di cucina (che il Giappone e la cucina siano un’ottima combinata non è esattamente una novità), ma lo si trova gratuitamente su Youtube. E anche questo show rientra a pieno titolo tra le piccole cose che regalano benessere, quindi perfetto per questa stagione – anche perché la mia puntata preferita probabilmente è proprio quella in cui viene preparato il pumpkin spice latte. Attenzione, questo in realtà non è davvero un programma di cucina, quanto piuttosto di relax puro. Ogni video dura pochi minuti e nessuno parla, non viene spiegato come preparare il tal piatto, ma si vedono solo le mani dello chef e quello che fa. Il sonoro è composto esclusivamente da una musica di sottofondo e i rumori prodotti mentre cucina. Il mix di suoni, luci, precisione con cui vengono eseguiti i gesti – inquadrati da molto molto vicino, i colori e l’atmosfera generale creano la combinazione ideale per rilassarsi qualche minuto a fine giornata. Per me è tipo una forma di meditazione. (Qui tutte le puntate)
RACCONTO BREVE: “Positano”, John Steinbeck.
Ho scoperto l’esistenza di questo racconto una domenica mattina, mentre leggevo un articolo su Positano nella sezione viaggi del quotidiano che leggo la domenica. Scritto dall’autore americano John Steinbeck nel 1953 e pubblicato su Vogue America, pare sia stato uno dei maggiori apripista del turismo internazionale in Costiera. Incuriosita, ho iniziato a cercarlo in lungo e in largo, ma mi sono accorta in fretta che non è mai stato pubblicato come edizione a sé, quindi non è acquistabile. Trovare una copia di Vogue dell’epoca è chiaramente una mission impossible. Alla fine cercando e scavando in internet ho scoperto che il racconto si può leggere gratuitamente sul sito dell’hotel Le Sirenuse. Steinbeck infatti era stato ospite dell’hotel durante il suo soggiorno a Positano e nel racconto ne parla diffusamente. Questo racconto breve è spassosissimo, pieno di aneddoti sulla città e gli illustri visitatori che ai tempi già iniziavano ad affacciarsi su questo golfo, racconta un po’ di storia e tradizioni e soprattutto trasmette tutto lo charme di un’epoca che non c’è più. (Lo trovate qui)
Immagine del titolo, credits: Foto di Free-Photos da Pixabay.
2 Comments
Ciao cercherò la serie che stai guardando mi ispira…vorrei segnalarti un’altra serie “only murderes in the building” ambientata a New York e più precisamente in un palazzo d’epoca chiamato l’Arconia che ha degli interni pazzeschi e spesso mi perdevo a vedere i dettagli dell’arredamento anche la storia è molto bella.
Buona giornata Ersy
Uh, mi hai molto incuriosito, vado a cercare la serie. Grazie!