Comunicazione di servizio: il titolo di questa rubrica a breve verrà cambiato in “ah signora mia non ci sono più le mezze stagioni”. Questo tempo che non sa decidersi mi sta mandando ai matti. Non si può che un giorno ti serve il cappotto e quello dopo ci sono 15°C e si esce in ballerine (scusate, siamo tedeschi da queste parti). Sei lì che dopo un paio di giorni sotto zero ti stai crogiolando nel mood di fine autunno e desideri vellutate di zucca, calzettoni, libri gialli e camini accesi e il giorno dopo ti svegli ed è tornato il sole e l’aria è tiepida. Allora ok, vai in taverna a recuperare le mary jane perché il giorno prima hai fatto la sauna nelle Birkenstock col pelo, poi esci e ci pensano i 6°C a tramortirti e la neve a rovinarti le ballerine. Non se ne può più. A me piace godermi appieno la stagione in cui mi trovo facendo e mangiando cose stagionali. Va da sé che al momento sto facendo cose totalmente a caso e non so mai che giorno è. A volte ho dei dubbi anche sul mese. Spirito di adattamento zero, non sono fatta per i cambiamenti climatici, mi sembra evidente.
Cosa guardo
Peripheral. Mi sta piacendo da morire!!! Trovo la storia originale, piena di suspense, adoro la contrapposizione delle ambientazioni: l’America rurale nel 2032 (sì, fra dieci anni) e Londra… 70 anni dopo. Ecco, se dovessi scegliere un solo motivo per guardare questa serie, forse sarebbero le immagini di una Londra futuristica, uscita dalla fantasia di una persona che non so chi sia, ma che vorrei conoscere tantissimo. Le vicende sono piene di dettagli pazzeschi, io sto per la maggior parte del tempo a bocca aperta, impaziente di sapere come va avanti. Fortuna che esce una puntata a settimana, se no avrei finito la serie in due giorni a costo di non dormire. (Su Prime Video)
Matrix Resurrection. Finalmente uno degli scorsi weekend siamo riusciti a vedere l’ultimo film della saga di Matrix. Nonostante le critiche per lo più negative, a noi è piaciuto moltissimo, forse più dei primi tre, Certo, guardare il primo Matrix per la prima volta non si può battere, ma questo nuovo capitolo della saga è decisamente migliore almeno del due e del tre. (Su WOW)
Cosa ascolto
Mentre lavoro, fatico ad ascoltare della musica che mi piace oppure la radio, perché inevitabilmente mi trovo ad ascoltare quello che viene detto o i testi delle canzoni e non riesco davvero a concentrarmi. Anche lavorare in totale silenzio, però, in realtà non mi concilia la concentrazione. Ho trovato tre soluzioni:
- La app myNoise: ci sono diversi rumori o suoni di sottofondo tra cui scegliere, in modo da non essere nel silenzio più assoluto, ma senza venire distratti da suoni specifici. Io prediligo “cafe restaurant”, che ti regala la sensazione di stare lavorando da uno Starbucks nella tua città preferita, oppure “calm office”; “japanese garden” per quando ho bisogno di calma, mentre suoni come “unreal ocean”, “distant thunder” e “rain noise” sono perfetti per leggere sul divano con coperta e luci soffuse o nella vasca da bagno.
- Colonne sonore specifiche su Spotify, come per esempio “I miss my cafe“, che replica un po’ la tipica colonna sonora di una caffè, quindi molto soft e generica, oppure come “workday jazz“: una playlist di musica jazz prevalentemente strumentale pensata proprio per fare da sottofondo mentre si lavora.
- La app per browser LifeAt Spaces. Un altro modo per avere dei rumori di sottofondo non troppo distraenti e al contempo avere la sensazione di stare lavorando da una finestra che si affaccia su qualche posto nel mondo, è scaricare questa app per browser (quindi su computer)(è gratuita) che ti permette di organizzare il lavoro direttamente dal tuo desktop: puoi sincronizzare il tuo calendario con le cose da fare e gli appuntamenti, puoi far partire i cronometri a pomodoro per intervallare momenti di lavoro mirato e concentrato a piccole pause rigeneranti, puoi creare to-do-lists… il tutto scegliendo un posto nel mondo come sottofondo (sia sonoro che video), per avere la sensazione di stare guardando il porto di HongKong dalla tua finestra con inclusi i rumori di sottofondo, o di essere seduto in un sushi restaurant alle Hawaii col classico brusio di un diner, o ancora di essere affacciato su una strada di Brooklyn con tanto di rumori del traffico, oppure – come nell’esempio qui sotto – di godervi la vista di New York da una penthouse di Manhattan, cullati del rumore della pioggia sui vetri… (La trovate qui)(e con “la trovate qui” intendo la app da scaricare, non la penthouse di Manhattan purtroppo)
Cosa leggo
Gialli. Dato che sono un’originalona, l’autunno e il periodo di Natale sono i miei momenti preferiti per leggere di misteri, omicidi, indagini e storie da brivido. Qui avevo già recensito un ottimo giallo molto autunnale, mentre qui, qui e qui alcuni natalizi. Inoltre nei prossimi giorni è in arrivo un post con altri gialli adatti a questo periodo.
E già che parliamo di gialli, su AirMail ho letto un interessante articolo su Agatha Christie, in particolare su quanto l’autrice fosse totalmente e radicalmente diversa dal suo personaggio più famoso: Miss Marple. Una vecchina, quest’ultima, che raramente usciva dal suo paesino della campagna inglese e si interessava di lavori a maglia e fatti del paese, che quindi poco o niente aveva da spartire con l’autrice: una vera donna moderna, grande viaggiatrice e cittadina del mondo. L’articolo, va detto, è sostanzialmente la presentazione di un libro uscito da poco che parla proprio della vita della regina del giallo: “Agatha Christie: an elusive woman” di Lucy Worsley. Se volete approfondire, lo trovate qui.
A parte i gialli, ho iniziato un libro davvero molto interessante che recensirò presto (e visto che ho tipo otto libri in coda già letti che devo ancora recensire, credo se ne parlerà tra qualche mese, LOL).
Cosa mangio/bevo
Limited Edition natalizia di Nespresso by Pierre Hermé. Le edizioni natalizie delle capsule Nespresso in teoria mi entusiasmano sempre molto, ma poi nella pratica è da ormai cinque o sei anni che sinceramente rimango ogni volta un filo delusa. D’altronde dopo quell’edizione di Natale di caffè aromatizzato a vaniglia e cocco, che incarnava la perfezione assoluta, nulla è più stato in grado di raggiungere tali livelli. Quando settimana scorsa ho fatto il solito ordine di caffè e ho notato che le limited edition del Natale 2022 erano già disponibili, mi sono lasciata tentare da quella aromatizzata alla nocciola, ma sinceramente non nutrivo enormi speranze. E invece!!! Innanzitutto solo una volta arrivata a casa la stecca di capsule, mi sono resa conto che l’edizione 2022 è firmata niente meno che da Pierre Hermé, pasticcere francese famoso in tutto il mondo. Non dovrebbe stupire, dunque, che le capsule siano eleganti e il caffè buonissimo!
Cosa faccio
Intervisto i miei autori preferiti. (Se ci penso, ho ancora le palpitazioni)
Faccio ordine. Ero veramente stufa di guanti, sciarpe e cappelli di ogni membro della piper-famiglia che vengono dimenticati, infilati chissà dove e puntualmente non si trovano più proprio nel momento in cui la mattina si deve uscire di casa ADESSO! senza perdere un altro secondo… ho risolto la cosa con un bel cesto di quelli da appendere. È bello grande, capiente, ci sta tutto e la mattina so sempre dove pescare le cose. Ora devo solo convincere piper-marito che avvitare un gancio di metallo alla scala di legno è un’idea grandiosa (per ora ho dovuto appendere il gancio ad una corda per non “rovinare la scala”, ma mi pare evidente che sia una soluzione temporanea). Sono di House Doctor (sia il cesto che il gancio in metallo nero), brand danese di cose per la casa, che io personalmente adoro. Dopo le foto del cesto appeso a casa mia metto anche la foto ufficiale del brand perché si vede meglio. (Lo trovate qui) (E qui trovate il gancio)
Faccio shopping. Toh, una cosa nuova. Shopping molto poco autunnale, per altro. È andata così: quest‘estate ho visto un top di una marca a me del tutto sconosciuta (AlterMade) su una influencer olandese che seguo. Me ne sono innamorata e ho deciso di fidarmi e ordinarlo. Purtroppo color sabbia era finito, quindi l‘ho preso blu notte e in effetti l‘ho messo tutta l‘estate. Quando alcune settimane fa mi sono accorta che era di nuovo disponibile in color sabbia, non ho perso un secondo. Inizialmente ho pensato fosse un investimento per l‘estate prossima, invece lo sto mettendo molto sotto i cardigan e le giacche. Di questo brand apprezzo, oltre lo stile, anche la qualità, il fatto che produca localmente e che cerchi di limitare il più possibile l‘impatto sull‘ambiente. Per non parlare della finezza di mettere il nome del destinatario già sulla scatola. (Lo trovate qui)
Mi compiaccio per gli ottimi acquisti fatti in passato. I miei acquisti migliori, è venuto fuori, non sono solo gli ultimi fatti. Sapevo fare bene shopping già da prima, a quanto pare. L‘anno scorso nelle vacanze di Natale, mentre eravamo in Italia, ho fatto un salto da Intrend e ne sono uscita con questa mantella cammello. Dopo il toto-marca che segue sempre gli acquisti da Intrend (sarà MaxMara? Marella? Weekend MaxMara? Max&Co.?), ho iniziato a interrogarmi sulla saggezza di ciò che avevo appena comprato. Non ero certa fosse stato un acquisto furbo e temevo di aver seguito con leggerezza un colpo di testa del momento. Un po‘ come nel caso delle Birkenstock col pelo, i miei bei dubbi sulla sensatezza di un cappottino di lana con le maniche corte e senza bottoni ce li avevo. Questo autunno ho scoperto che questa mantella è stata uno degli acquisti migliori di sempre. È assolutamente PERFETTA per questa stagione! Ideale da buttarsi addosso la mattina, ma non eccessivamente calda nemmeno durante la giornata. È abbastanza ampia da potermela avvolgere bene addosso se fa più fresco, ma posso anche lasciarla aperta e svolazzante se esco nelle ore più calde. E poi sta bene con tutto. Secondo me è stupenda. E non solo secondo me: l‘altro giorno mentre facevo la spesa mi si è avvicinata una bambina sui 10 anni che mi ha detto „hai una giacca bellissima!“ e poi è scappata via. Ma quindi anche le tedesche da piccole hanno il senso della moda. Chissà cosa succede durante la crescita*…
Leave A Reply